IL COMITATO NO FILOBUS ed IL PARTITO DEI VENETI ESPONGONO LE PROPRIE RAGIONI
di admin Questo è quanto riceviamo da M. Segato , esponente del Comitato per il NO.
1- Non è vero che siamo contrari al servizio pubblico anzi riteniamo che questa Amministrazione debba impegnarsi molto di più nel cercare di risolvere i problemi della mobilità/viabilità, ma riteniamo questo progetto sia nel percorso che nel mezzo superato costoso (150 milioni) e non idoneo (il progetto del percorso risale a circa 30 anni fa).
• Siamo molto preoccupati per le attività economiche sul percorso, stimate in circa 2000 P.IVA, per i cantieri invasivi che si stanno creando. Nel cantiere capolinea a San Michele già 5 negozi su 10 ci hanno comunicato che chiuderanno o cederanno l’attività. Proprio questa mattina ci hanno segnalato che altre attività stanno pensando di chiudere nella zona Stadio.
• Molti proprietari sanno che le loro case verranno svalutate o dovranno essere convertite (e quindi svalutate) o perché scarsamente accessibili o per il taglio degli alberi o per la mancanza di parcheggi. C’è uno studio della L.I.P.U. Nazionale che testimonia l’aumento del valore degli immobili del 33% laddove esistano presenze di alberi.
• Visto il modo disastroso di come stanno procedendo i lavori è forte il rischio che non riescano a concluderli. Cosa succederà ai cantieri aperti in caso di sospensione dell’opera?
• Il Sindaco non ci vuole convocare, è stato sollecitato anche dal Garante Regionale dei Diritti della Persona senza alcuna risposta.
• La nostra proposta è quella di fermare i lavori per sopravvenuti motivi di pubblico interesse, di progettare una soluzione che preveda l’utilizzo di un sistema meno invasivo, salvando così le economie esistenti nelle periferie e, se il Ministero acconsente, di rivedere il percorso coinvolgendo altri quartieri di Verona.
Ecco invece quanto ci è stato inviato dal Coordinamento provinciale del Partito dei Veneti
"Il coordinamento veronese del Partito dei Veneti intende esprimere la propria contrarietà alla realizzazione del filobus, opera obsoleta, che non porterà alcun vantaggio, ma che, anzi, rappresenterà un costo enorme e recherà enormi danni alla città con l’abbattimento di centinaia di alberi, il peggioramento della viabilità e la riduzione della visibilità delle attività commerciali lungo il percorso.
Esistono altre possibilità e soluzioni certamente più all’avanguardia di un filobus.
Chiediamo spiegazioni sul perché non siano state valutate le opzioni di revocare o modificare il progetto, facendo leva sulle motivazioni di pubblico interesse per evitare le penali.
Sarebbe stato più utile investire in uno studio approfondito, interpellando degli esperti, su come migliorare la viabilità di Verona senza ledere all’ambiente e alla comunità.
Ammettere di aver sbagliato e cambiare rotta sarebbe certamente una dimostrazione di intelligenza, di lungimiranza e di rispetto nei confronti dei cittadini.
La coordinatrice Daniela Baldoria ed il vice-coordinatore Michele Tittonel."
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