Verona accelera: infrastrutture, turismo e grandi eventi. Strategia per la crescita della città

Verona sta cambiando passo. Lo si percepisce nei cantieri che avanzano, nei numeri degli aeroporti e delle fiere, nelle scelte istituzionali che – per una volta – sembrano andare tutte nella stessa direzione. L’ultima puntata di Focus Verona Economia ha offerto una fotografia nitida: la città è davanti a un’occasione storica. E, cosa più rara, sembra intenzionata a coglierla.

Il Catullo mette il turbo: più rotte, più passeggeri, più ambizione

Il presidente Paolo Arena ha parlato di un aeroporto che non è più “provinciale”. Il Catullo corre verso la soglia record dei 4 milioni di passeggeri, grazie a investimenti strutturali e a nuove connessioni globali: Parigi Charles de Gaulle, Monaco, Francoforte. Non semplici tratte: veri e propri snodi che agganciano Verona ai flussi mondiali. E poi c’è l’effetto Olimpiadi: lo scalo sarà in prima linea nella logistica paralimpica. Una prova impegnativa, la più complessa degli ultimi decenni. Verona la affronterà con un aeroporto finalmente moderno, efficace, riconoscibile.

Resta un nodo, che Arena non nasconde: collegare il Catullo al centro città e al Garda non è un lusso, è una necessità economica. Il progetto ferroviario esiste. Ora servono velocità e decisioni, non altri rinvii.

Veronafiere: Fieracavalli da record e una strategia da grande capitale

Se l’aeroporto apre le porte, Veronafiere costruisce contenuti. Il direttore generale Adolfo Rebughini ha raccontato una Fieracavalli da annali: 140 mila visitatori, 79 Paesi, 700 aziende. Una manifestazione ripensata nel layout, arricchita di eventi internazionali, e capace di muovere un’intera città.

La Fiera non è solo un polo espositivo: è un acceleratore economico che intercetta turismo, business, logistica, innovazione. I cantieri interni lo dimostrano: nuovi ingressi, passerelle, fotovoltaico, colonnine di ricarica, ristorazione moderna. Interventi concreti, pensati per un quartiere che vuole competere su scala europea. E mentre Fieracavalli chiude con un successo, la macchina internazionale non si ferma: Vinitaly vola in Asia, India, Balcani; LetExpo cresce come piattaforma nazionale della logistica sostenibile.
Una strategia chiara: portare Verona nel mondo e portare il mondo a Verona.

Viabilità: dopo cinquant’anni, i cantieri si muovono davvero

La vicepresidente del Veneto, Elisa De Berti, lo ha detto con franchezza: la Statale 12, inseguita per mezzo secolo, oggi è un cantiere vero. Non un rendering, non un proclama politico. Lo stesso vale per la nuova Alta Velocità, per il nodo ferroviario veronese e per il tratto che collegherà finalmente l’intero Veneto. Opere che cambieranno gli spostamenti di merci e persone e che faranno di Verona uno snodo d’Europa.

E poi c’è il nuovo casello di Castelnuovo del Garda, raccontato dal direttore tecnico di Sitta, Giancarlo Dettoni. Un’infrastruttura enorme, studiata per drenare il traffico turistico verso il lago e alleggerire l’imbuto di Peschiera. Un’opera che – letteralmente – può cambiare la geografia della mobilità lacustre.

Turismo: la città deve scegliere che cosa vuole essere

Arena lo ha ribadito con chiarezza: Verona deve decidere se accontentarsi del turismo “che capita”, oppure progettare un modello più ambizioso. Il Convention Bureau nasce esattamente per questo: puntare sul congressuale, una leva che porta visitatori alto-spendenti, riduce la stagionalità e valorizza la città nei mesi di bassa stagione. Un cambio di paradigma che affianca il turismo tradizionale – Arena, Shakespeare, vino, lago – con un turismo qualificato, stabile, internazionale.