Roberto Bechis: «Con Amia in house, Verona ha un modello stabile, trasparente e sostenibile»
di Matteo ScolariNel corso della 21ª Settimana Veronese della Finanza, Economia e Lavoro, dedicata a “Enti, infrastrutture e innovazione”, Roberto Bechis, presidente di Amia Verona, ha illustrato il completamento dell’iter che ha portato la municipalizzata veronese a diventare una società totalmente in house del Comune di Verona, con contratti di servizio pluriennali per rifiuti e verde. Un cambiamento epocale che garantisce stabilità, capacità di investimento e una gestione più diretta e trasparente dei servizi pubblici.
Presidente Bechis, perché il passaggio di Amia all’in house è così importante per la città?
Perché consente di lavorare con pianificazione, serenità e responsabilità. L’iter si è concluso nei tempi previsti: la holding Amia VR è stata costituita a fine 2022, come società interamente di proprietà del Comune, con l’obiettivo di acquisire Amia Verona da AGSM AIM. Dopo la firma dei contratti nel 2023 e la stipula, a fine 2024, dei contratti di servizio per la gestione dei rifiuti e del verde, abbiamo potuto completare la fusione inversa: da ottobre 2025 Amia è ufficialmente una società in house del Comune di Verona.
Questo significa che ora operiamo con due contratti ben definiti: uno di 15 anni per i rifiuti, sottoscritto con il Consiglio di Bacino, e uno di 5 anni per il verde pubblico, direttamente con il Comune. Sono accordi che ci permettono di programmare investimenti, pianificare il futuro e lavorare con maggiore solidità economica.
Quali vantaggi porta concretamente l’in house ai cittadini?
Innanzitutto la certezza del rapporto contrattuale: la città sa chi gestisce i servizi, con quali obiettivi e con quali risorse. Abbiamo approvato un piano economico-finanziario decennale, che ci consente di affrontare manutenzioni e innovazioni con orizzonte di lungo periodo. Inoltre, la scelta dell’in house è stata votata in modo trasversale dal Consiglio comunale, un segnale importante di fiducia e responsabilità collettiva. Tutto questo si traduce in maggiore trasparenza e controllo pubblico, ma anche in stabilità occupazionale per i dipendenti e in servizi più prevedibili e misurabili per i cittadini.
Passiamo ai servizi ambientali. Verona ha avviato un nuovo sistema di raccolta: in cosa consiste e quali risultati avete ottenuto finora?
Il nuovo sistema, avviato nella Sesta e Settima circoscrizione, si basa su un modello misto: cassonetti ad accesso controllato per indifferenziato e umido, e porta a porta per carta, plastica e alluminio. È un sistema che unisce praticità e responsabilità. L’obiettivo è incrementare la raccolta differenziata e ridurre l’indifferenziato, che oggi pesa sulle tasche dei cittadini e sull’ambiente.
Con questo modello abbiamo raggiunto il 65% di differenziata, contro il 40-45% dei quartieri ancora serviti dai cassonetti aperti. In termini complessivi, Verona è oggi al 53%, ferma da dieci anni, ma grazie a questa riorganizzazione puntiamo al 65% entro il 2026, soglia minima per evitare la sovrattassa regionale di oltre 1 milione di euro l’anno.
Quali circoscrizioni saranno coinvolte nei prossimi mesi?
Abbiamo appena concluso l’attivazione nella Quinta circoscrizione, che comprende Borgo Roma, e entro la fine del 2026 arriveremo progressivamente alla Quarta, Terza e Seconda, escludendo solo il centro storico, dove studieremo un modello ad hoc. Quando il sistema sarà a regime, copriremo metà città, con benefici ambientali e economici concreti.
L’innovazione digitale gioca un ruolo centrale, anche grazie alla nuova app.
Sì, è una delle novità più importanti. L’app Amia permette di aprire i cassonetti a tessera o via smartphone, ma non solo: è un canale diretto di comunicazione tra cittadini e azienda. Si possono segnalare abbandoni, guasti o mancati ritiri, e noi possiamo avvisare gli utenti di interventi straordinari o scioperi. È una forma di partecipazione attiva, che semplifica la vita a tutti e rende il servizio più trasparente.
L’app si può scaricare anche digitalmente, senza ritirare subito la tessera fisica, e presto consentirà di prenotare online i ritiri gratuiti dei rifiuti ingombranti. È un progetto in continua evoluzione, frutto di un lavoro tecnico importante e del contributo del nostro Consiglio di Amministrazione, composto da professionisti con competenze in ambiente, comunicazione ed economia circolare.
Avete previsto anche nuove figure per il controllo sul territorio.
Sì, da dicembre entreranno in servizio i primi cinque ispettori ambientali, dopo un percorso formativo molto selettivo. In Veneto non esiste ancora una legge regionale su questa figura, quindi Verona è una pioniera. Abbiamo approvato un regolamento comunale specifico, organizzato un corso con la Polizia Locale e docenti esperti: su 23 candidati, 22 hanno superato la formazione e saranno inseriti in una graduatoria biennale.
Gli ispettori avranno un ruolo di presidio e prevenzione: informeranno i cittadini, risponderanno ai quesiti e, se necessario, potranno sanzionare chi non rispetta le regole. Non si tratta di “punitivi”, ma di educatori ambientali con poteri di controllo.
Si può parlare di una rivoluzione culturale per Verona?
Senza dubbio. È una trasformazione profonda, che richiede l’impegno di tutti: amministrazione, azienda e cittadini. La collaborazione è fondamentale. Quando la differenziata aumenta, diminuiscono i costi di smaltimento e Amia può reinvestire i risparmi in nuovi servizi, come la pulizia pomeridiana in aree dove oggi non è prevista.
Ogni giorno da Verona partono tre TIR di rifiuti indifferenziati diretti in discarica: un dato che parla da solo. Ridurre questi numeri significa tutelare l’ambiente e risparmiare risorse pubbliche. È una sfida impegnativa, ma possibile, e i primi risultati ci incoraggiano.
Guardando al futuro, su cosa si concentrerà Amia?
Sull’efficienza operativa, sull’innovazione tecnologica e sulla comunicazione con i cittadini. Abbiamo avviato un percorso solido, e l’in house ci consente di guardare ai prossimi 15 anni con una visione stabile. Il nostro compito è far sì che Verona sia una città più pulita, sostenibile e orgogliosa della propria azienda pubblica.
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