Anita Viviani: «Col PNRR riqualifichiamo asset e diamo risposte all’emergenza abitativa»
di Matteo ScolariNell’ambito della 21ª Settimana Veronese della Finanza, Economia e Lavoro, dedicata al tema “Enti, infrastrutture e innovazione”, Anita Viviani, presidente di AGEC Verona, ha tracciato un bilancio delle attività della municipalizzata che gestisce patrimonio immobiliare, mense, farmacie, servizi cimiteriali e siti turistici della città. Una realtà complessa, che sta vivendo una fase di profonda trasformazione grazie all’apporto dei fondi del PNRR e a una visione integrata di sostenibilità economica, sociale e ambientale.
Presidente Viviani, AGEC è tra le realtà veronesi che più hanno saputo intercettare fondi del PNRR. Quali progetti avete avviato?
Per noi è stata una scelta strategica. L’accesso ai fondi pubblici è la via maestra per riqualificare interi quartieri e migliorare il patrimonio abitativo senza gravare sulla gestione ordinaria. Il progetto Pinqua rappresenta l’intervento più significativo: oltre 11 milioni di euro per la riqualificazione delle Case Azzolini in Borgo Roma e 3 milioni per le Case Tombetta, complesso storico e monumentale della città.
Il primo intervento prevede il rifacimento di cinque edifici e una riqualificazione urbanistica più ampia, con nuovi marciapiedi, piste ciclabili e spazi verdi. Il secondo, vincolato dalla Soprintendenza, punta a restituire dignità architettonica a uno dei primi insediamenti popolari di Verona. A questi si aggiungono altri progetti su via Volta e via Mazza, già in fase di progettazione esecutiva, e un piano dedicato alla sostenibilità ambientale degli immobili.
Ottenere e gestire fondi pubblici richiede un grande impegno tecnico e amministrativo.
Sì, è un lavoro enorme. Ogni bando ha regole precise, obiettivi e parametri differenti, per cui serve una conoscenza approfondita dei meccanismi amministrativi e normativi. La rendicontazione deve essere puntuale, perché ogni fase è soggetta al controllo dei ministeri. Parliamo di importi elevati, e un errore formale potrebbe compromettere l’intero progetto. Gli uffici stanno facendo un lavoro straordinario per garantire precisione e trasparenza.
AGEC è anche in prima linea contro l’emergenza abitativa. Come sta evolvendo la situazione a Verona?
Negli ultimi anni l’emergenza abitativa ha cambiato volto. Non riguarda più solo le persone in grave difficoltà economica o sociale, ma anche lavoratori con reddito stabile che non riescono a sostenere gli affitti del mercato privato, soprattutto nel centro città.
Abbiamo quindi modificato il regolamento degli alloggi a canone convenzionato, di competenza comunale, per dare risposte anche a questa “zona grigia”. Si tratta spesso di infermieri, farmacisti, autisti, operatori sanitari: figure fondamentali per il territorio che rischiano di non poterci vivere. L’obiettivo è offrire soluzioni abitative sostenibili, anche attraverso la collaborazione con aziende e soggetti privati.
Un’altra attività importante è la refezione scolastica. Quali innovazioni avete introdotto?
Gestire la refezione non significa solo preparare pasti, ma educare alla cultura alimentare. Le nostre mense servono migliaia di bambini ogni giorno, e per noi è un momento educativo a tutti gli effetti. Promuoviamo la stagionalità dei prodotti, la dieta mediterranea e la consapevolezza del legame tra cibo, agricoltura e territorio.
Abbiamo avviato un progetto per ridurre lo spreco alimentare nelle scuole, analizzando qualità, gradibilità e modalità di somministrazione dei pasti. I primi risultati sono incoraggianti: coinvolgere insegnanti e famiglie è fondamentale per ottenere un cambiamento duraturo.
Parlava di sostenibilità: come si traduce nei vari settori di AGEC?
Oggi la sostenibilità è un principio guida per tutta l’azienda, in linea con i criteri ESG (Environmental, Social, Governance). Nelle mense privilegiamo forniture locali e biologiche; negli immobili puntiamo sull’efficientamento energetico e sull’economia circolare; nei servizi cimiteriali stiamo progettando un raddoppio del forno crematorio, passato in pochi anni dal 15 al 70% delle richieste provinciali. È un investimento necessario per rispondere alle nuove esigenze della popolazione e migliorare la gestione dei 24 cimiteri cittadini, incluso il Monumentale, che vogliamo valorizzare anche come patrimonio storico-artistico.
AGEC gestisce anche 13 farmacie comunali. Che ruolo hanno oggi?
Le farmacie comunali sono veri e propri presìdi di prossimità. Stiamo potenziando i servizi di base e sviluppando la “farmacia dei servizi”, con prestazioni di telemedicina e screening sanitari. Il farmacista ha un ruolo sociale di primo contatto, spesso precedente a quello del medico: vogliamo rafforzare questa funzione, rendendo le farmacie sempre più vicine ai cittadini e alle esigenze del territorio.
Il bilancio 2024 si è chiuso con un utile. Come lo interpretate?
Il nostro bilancio consuntivo 2024 registra un utile di circa 109.000 euro, in linea con l’obiettivo statutario del pareggio di bilancio. AGEC non deve produrre utili, ma reinvestire ogni risorsa nel miglioramento dei servizi pubblici. La vera abilità sta nel saper utilizzare bene i risparmi, trasformandoli in manutenzioni, interventi e innovazione.
Un’ultima nota riguarda il turismo.
Gestiamo due luoghi simbolo: la Torre dei Lamberti e la funicolare di Castel San Pietro. Nei primi otto mesi del 2025 abbiamo registrato oltre 400.000 ingressi, un record assoluto. Abbiamo rinnovato il sito dedicato, inserendo video e contenuti multimediali per valorizzare l’esperienza dei visitatori. La Torre e la funicolare sono strumenti di promozione turistica ma anche servizi per i cittadini, che contribuiscono a rendere Verona sempre più accessibile e attrattiva.
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