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Stefano Ziroldo: «Formiamo i professionisti della trasformazione digitale»

di Matteo Scolari
Il direttore generale dell’ITS Digital Academy Mario Volpato racconta la crescita esponenziale dei corsi, l’evento “Big Day” e il ruolo strategico di una formazione capace di connettere studenti, aziende e nuove tecnologie.

Il settore digitale è oggi tra i più dinamici e richiesti dal mercato del lavoro, e la formazione tecnica post diploma ha un ruolo decisivo nel preparare i giovani alle nuove sfide. L’ITS Digital Academy Mario Volpato, con sede a Padova e una presenza anche a Verona, si è affermata come punto di riferimento in Veneto per percorsi altamente professionalizzanti.

A Focus Verona Economia è intervenuto Stefano Ziroldo, direttore generale dell’Academy, per illustrare i risultati raggiunti e le prospettive future.

Direttore Ziroldo, ci racconta come nasce l’ITS Digital Academy Mario Volpato e quali sono i suoi punti di forza?

È una grande realtà che fa parte del sistema ITS nazionale e veneto. Si tratta di percorsi post diploma professionalizzanti, alternativi all’università, focalizzati sul digitale. Prepariamo competenze che vanno dal digital marketing alla comunicazione crossmediale, fino a programmazione, cyber security, big data e intelligenza artificiale.

I corsi durano due anni, con 1.800 ore di formazione, di cui la maggior parte in azienda. Le imprese sono parte integrante del processo formativo e contribuiscono a una didattica molto pratica e laboratoriale. Siamo presenti in tutto il Veneto: da pochi corsi iniziali siamo arrivati a 28 classi attive, con oltre 750 studenti e 16 nuovi percorsi in avvio.

Recentemente avete organizzato l’evento “It’s a Big Day” al Padova Congress. Perché è così importante per voi?

È stata la nostra “graduation”, una grande festa per i diplomati, circa 202 quest’anno. È un momento celebrativo in stile college americano, ma anche ricco di contenuti: consegna dei diplomi, avvio dell’anno accademico, laboratori per i nuovi studenti, dibattiti con le aziende.

Abbiamo parlato di inclusione, presentando il nostro modello e alcune esperienze concrete, perché crediamo che questi percorsi debbano essere accessibili a tutti, anche a chi ha difficoltà nell’apprendere. Inoltre, con le aziende abbiamo avviato un confronto sulle trasformazioni digitali, costruendo networking e nuove prospettive di collaborazione.

Gli ITS riducono il divario tra scuola e lavoro. Qual è la vostra esperienza in merito?

La soddisfazione più grande è vedere studenti che durante l’esame finale chiedono permessi dal lavoro per partecipare. Questo significa che la maggior parte ha già un contratto prima ancora di concludere il biennio.

C’è un patto con le aziende: i ragazzi devono poter completare il percorso, ma al termine sono inseriti in modo stabile. Nel giro di pochi mesi praticamente tutti trovano occupazione, con progetti di ricerca e lavori che hanno una potenza innovativa enorme. Vogliamo valorizzarli ulteriormente insieme alle imprese.

E per i docenti, come si affronta una formazione così rapida e in continua evoluzione?

I nostri docenti sono professionisti provenienti dal mondo del lavoro. Devono aggiornarsi costantemente, perché il digitale evolve alla velocità della luce. Questo rende la didattica stimolante sia per loro sia per gli studenti.

Quest’anno abbiamo selezionato 620 studenti e ne abbiamo iscritti 400: c’è ancora qualche posto disponibile, anche nella sede di Verona, soprattutto nei percorsi di media design e cyber security. A ottobre partono le lezioni, e già da novembre e dicembre avvieremo l’orientamento per i ragazzi che oggi frequentano la quinta superiore.

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