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Turismo veneto in ripresa: giugno 2025 spinge le presenze oltre i 27 milioni

di Matteo Scolari
Un semestre iniziato con difficoltà trova la svolta all’inizio dell’estate. Montagna in forte crescita, bene mare e città d’arte. Federalberghi Veneto: «Ora puntiamo a valore e innovazione»

Il turismo veneto archivia un primo semestre 2025 in chiaroscuro ma con segnali di netta ripresa, trainati soprattutto da un mese di giugno da record. Secondo l’analisi di Federalberghi Veneto, le presenze complessive hanno toccato quota 27,97 milioni, con una flessione del 2,3% sul 2024 ma un risultato superiore di oltre 300mila unità rispetto al 2023. Gli arrivi restano stabili rispetto all’anno precedente, confermando la tendenza delle vacanze brevi, mentre la contrazione riguarda soprattutto la clientela straniera (-2,7%), più che quella italiana (-1,6%), riflesso dell’attuale scenario economico internazionale.

A distinguersi è soprattutto la montagna veneta, protagonista assoluta della stagione: +6,6% di presenze rispetto al 2024 e quasi due milioni di turisti, grazie anche all’exploit di giugno con un +25%. In ripresa anche il mare, che ha ridotto il calo annuale al -2,6% grazie a un giugno brillante (+16%) con 7,7 milioni di presenze totali. Anche il lago, pur registrando un semestre in negativo (-4,5%), ha chiuso sopra quota cinque milioni, sostenuto da un recupero primaverile (+15%). Più contenute le flessioni di città d’arte (-2,5%) e terme (-3%), entrambe però capaci di beneficiare di una crescita a giugno (+2,2% e +2,6%).

«Siamo soddisfatti del mese di giugno e del prosieguo della stagione turistica, che ha dato un segnale forte di ripartenza dopo un inizio anno non ottimale. Il turismo veneto, in qualsiasi circostanza, continua a dimostrare la sua resilienza e la sua capacità di attrarre visitatori da tutto il mondo» ha dichiarato il presidente di Federalberghi Veneto, Massimiliano Schiavon.

Massimiliano Schiavon
Massimiliano Schiavon, presidente Federalberghi Veneto.

Ma l’attenzione, sottolinea Schiavon, deve andare oltre i volumi: «Non possiamo più limitarci a considerare esclusivamente i numeri delle presenze. Oggi disponiamo di ulteriori indicatori, accanto alla redditività e ai fatturati delle imprese, che risultano essenziali per avviare concreti processi di ristrutturazione e qualificazione dell’offerta. Diventa quindi prioritario non guardare soltanto alla crescita dei volumi, ma anche orientare le strategie verso la crescita di valore e l’innovazione, fattori determinanti per la competitività del comparto alberghiero e per il consolidamento del brand del nostro territorio».

Infine, il presidente ha evidenziato il potenziale della montagna: «Nel contesto attuale si sta distinguendo particolarmente il comparto montano che, alla luce dei dati fatti registrare e del prossimo evento olimpico, è una meta in evidente ascesa. Dopo questa fase di crescita, sarà però importante confermare il trend pure negli anni a venire: bisogna trasformare lo slancio odierno in un percorso strutturato di valorizzazione e continuità dell’offerta».

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