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Progettare un laboratorio scientifico: quali sono i requisiti essenziali?

di Redazione

La progettazione di un laboratorio scientifico, sia esso medico, di ricerca o di controllo qualità, richiede molta attenzione, in quanto ogni scelta ha un impatto diretto sulla sicurezza degli operatori, sulla precisione dei risultati e sull’efficienza operativa. Non si tratta semplicemente di allestire uno spazio, ma di creare un ecosistema controllato, sicuro e performante. Questo complesso processo richiede un know-how specifico, ed è per questo che affidarsi a partner esperti diventa indispensabile per garantire un risultato finale a regola d’arte, conforme alle normative e pronto per le sfide del futuro. A tal proposito, è possibile progettare un laboratorio scientifico con AHSI, che da oltre 25 anni offre soluzioni multidisciplinari per il laboratorio. 

Analisi preliminare e definizione del workflow

Prima ancora di tracciare una linea su una planimetria, è fondamentale rispondere a una domanda: quali attività verranno svolte in questo laboratorio? La risposta determinerà la suddivisione degli spazi, i percorsi di campioni e personale, e i livelli di sicurezza necessari. Bisogna mappare l’intero processo: dall’accettazione e registrazione dei campioni, alla loro preparazione, all’analisi vera e propria, fino alla fase finale di refertazione e smaltimento dei rifiuti. Un layout progettato correttamente previene la contaminazione incrociata tra le diverse aree, ottimizza gli spostamenti del personale e garantisce che ogni operazione si svolga in modo logico e sicuro.

Progettazione architettonica e impiantistica

I locali devono rispettare normative edilizie e sanitarie molto stringenti. I materiali scelti per pavimenti e pareti devono essere lisci, non porosi, resistenti agli agenti chimici e facilmente lavabili e decontaminabili. L’impianto di ventilazione e climatizzazione (HVAC) è uno degli elementi più critici: deve garantire un numero adeguato di ricambi d’aria, mantenere parametri di temperatura e umidità costanti e, in molti casi, creare zone a pressione differenziata per contenere agenti contaminanti. Allo stesso modo, l’impianto elettrico deve prevedere circuiti dedicati per la strumentazione sensibile e sistemi di continuità (UPS) per evitare la perdita di dati o il danneggiamento dei campioni in caso di blackout.

Arredo tecnico

I banchi da laboratorio devono avere piani di lavoro realizzati in materiali specifici (gres tecnico, resina fenolica, acciaio inox) scelti in base alla resistenza chimica richiesta dalle analisi. Devono essere robusti per sostenere strumentazione pesante e, idealmente, modulari per adattarsi a future esigenze. Gli armadi devono essere distinti per funzione: armadi per la vetreria, per i documenti e, soprattutto, armadi di sicurezza ventilati per lo stoccaggio di reagenti infiammabili, corrosivi o tossici. Un capitolo a parte meritano le cappe, sia quelle chimiche, per la protezione dell’operatore da fumi e vapori, sia quelle a flusso laminare (o di sicurezza biologica), per proteggere sia l’operatore che il campione da contaminazioni. È indispensabile che tutto l’arredo sia certificato e installato a regola d’arte da fornitori specializzati.

Strumentazione scientifica e infrastruttura informaticaOgni strumento ha esigenze specifiche in termini di spazio, alimentazione elettrica, connessioni dati e smaltimento del calore, che devono essere previste in fase progettuale. L’intero flusso di dati del laboratorio viene gestito da un software specifico (LIMS – Laboratory Information Management System), che necessita di una rete stabile e sicura.

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