Federvini, filiera da 21,5 miliardi: alla guida ora Giacomo Ponti
di Matteo ScolariNonostante crisi internazionali e incertezze economiche, il comparto italiano dei vini, spiriti e aceti si conferma una delle colonne portanti dell’agroalimentare nazionale, con una filiera che vale 21,5 miliardi di euro, oltre 10,5 miliardi di export e un saldo commerciale attivo di 8,9 miliardi. È quanto emerso dall’Assemblea Generale di Federvini, tenutasi il 25 giugno a Roma, che ha segnato anche l’avvio del mandato del nuovo presidente Giacomo Ponti, erede della storica azienda familiare fondata a Ghemme nel 1787, e primo rappresentante del comparto aceti a guidare la Federazione.

«Accolgo questo incarico con senso di responsabilità – ha affermato Ponti – in una fase storica complessa, segnata da forti tensioni internazionali ed incertezze. Federvini continuerà a rappresentare con forza e competenza le nostre imprese, valorizzandone qualità, sostenibilità e centralità economica. Tra gli obiettivi prioritari del mio mandato il rafforzamento della competitività internazionale del nostro settore, tutelando in primis il valore culturale di tutti i comparti, dai vini, agli spiriti, agli aceti, che costituiscono un patrimonio economico di straordinario prestigio per il nostro Paese».
L’Assemblea ha anche rinnovato la governance interna con Aldo Davoli e Piero Mastroberardino vicepresidenti, Albiera Antinori alla guida del Gruppo Vini, Leonardo Vena per gli Spiriti e Sabrina Federzoni per il comparto Aceti.
«Lascio la Presidenza con orgoglio e gratitudine – ha commentato Micaela Pallini – per il lavoro svolto in anni complessi, nei quali abbiamo rafforzato il ruolo delle nostre filiere in Italia e in Europa. Abbiamo difeso il valore culturale e sociale del nostro modello produttivo, sostenuto la competitività e promosso il consumo consapevole. A Giacomo Ponti vanno i miei migliori auguri: saprà guidare Federvini con visione e determinazione».

Sul fronte macroeconomico, il PIL italiano ha registrato nel 2024 una crescita contenuta dello 0,9%, con previsioni simili anche per il 2025. Mentre la fiducia di famiglie e imprese ha mostrato una timida ripresa a maggio, i consumi restano prudenti, specialmente nei canali tradizionali, dove il discount continua a crescere.
Nel primo trimestre del 2025, il mercato interno ha mostrato segnali contrastanti: il vino ha generato 694 milioni di euro, con una lieve flessione dell’1%, ma spumanti di qualità in controtendenza. Negativi i dati sugli spirits, in calo del 3,2%, fatta eccezione per il Gin (+14,2%). In crescita gli aceti (+1,8%), trainati soprattutto dall’aceto di mele e da quello di vino.
Anche sul fronte export si percepiscono i segnali di una crescente instabilità: gli spirits crescono del 3,1%, mentre la Grappa cala del 14%. Gli aceti registrano un calo dell’1,4% nel primo trimestre, ma mantengono performance solide in mercati chiave come Stati Uniti, Germania, Francia e Corea del Sud. Tuttavia, pesa l’incognita dei dazi USA, con la minaccia di un aumento fino al 20% sulle esportazioni europee a partire dal 9 luglio.

«Abbiamo bisogno di un’Europa forte e coesa – ha dichiarato Ponti – che agisca con determinazione per facilitare il dialogo e scongiurare qualunque escalation. Le nostre imprese non possono continuare a subire ingiustamente l’incertezza dettata dalle forti tensioni geopolitiche che in queste ore si stanno intensificando. In questo momento è fondamentale che anche il nostro governo insieme alle imprese lavori in sinergia per garantire la crescita della filiera promuovendo la stabilità e l’accesso ai mercati internazionali per le nostre realtà produttive».
L’Assemblea ha ribadito anche l’importanza della tutela delle indicazioni geografiche nel contesto europeo, con particolare attenzione all’uso improprio da parte di alcuni Stati membri. In quest’ottica, è stata accolta positivamente la nascita della European Vinegar Association come passo concreto per la difesa del valore autentico dei prodotti tradizionali italiani.
«È essenziale – ha sottolineato Ponti – che l’Unione Europea tuteli il significato autentico dei prodotti tradizionali. È cruciale stabilire una definizione legale a livello europeo dell’aceto».
Il messaggio finale del nuovo presidente è chiaro: «Il mio obiettivo è chiaro: creare valore. Per le imprese, per i territori, per il sistema Italia. Valore economico, ma anche reputazionale. Federvini sarà un presidio forte e competente per un’Italia che produce, innova e dialoga con il mondo, con orgoglio e responsabilità».
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