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Clivet Air Srl: da Isola della Scala alle centrali di trattamento per l’aria nel mondo

di Matteo Scolari
Luca Bissoli, AD dell'azienda, racconta la crescita di un’impresa famigliare nata da zero nel 2011 e oggi attiva a livello internazionale nella progettazione e produzione di impianti per la qualità dell’aria.

È una storia che nasce in provincia di Verona, ma che guarda lontano quella di Clivet Air Srl, azienda fondata nel 2011 e oggi protagonista nella progettazione e produzione di centrali per il trattamento dell’aria. A raccontarla, nella nuova puntata di TG Verona Economia – Top Imprese 2025, è l’amministratore delegato Luca Bissoli, che insieme al padre Giorgio ha trasformato un’esperienza maturata fin dagli anni Ottanta in un’impresa capace di generare valore economico, tecnologico e sociale.

«Siamo partiti da zero, con una chiamata del Gruppo Clivet, leader nel settore con sede a Belluno, che ha scelto di affidarci una nuova avventura industriale» spiega Bissoli. Oggi Clivet Air è una realtà radicata a Isola della Scala, che impiega 22 persone e ha chiuso l’ultimo bilancio con un fatturato da 10,5 milioni di euro.

Dottor Bissoli, che tipo di macchine realizzate?

Le nostre sono centrali per il trattamento dell’aria: impianti complessi che gestiscono riscaldamento, raffreddamento, umidificazione, deumidificazione e filtrazione dell’aria. Non ci limitiamo a produrre aria calda o fredda: il nostro obiettivo è garantire la qualità dell’aria negli ambienti chiusi, un aspetto sempre più importante, come ci ha insegnato anche l’emergenza Covid.

In che ambienti vengono utilizzati?

Le nostre centrali trovano applicazione in tutti gli ambienti del terziario e industriali: centri commerciali, negozi, stabilimenti produttivi, aree pubbliche ad alta frequentazione. Luoghi in cui la qualità dell’aria è fondamentale per la salute e il benessere delle persone, anche se spesso chi li frequenta non si accorge nemmeno della presenza degli impianti.

Il vostro è un processo completo, dalla progettazione alla produzione.

Esatto. Riceviamo le richieste da progettisti e clienti, elaboriamo la soluzione, progettiamo il macchinario e lo realizziamo nel nostro stabilimento. È un processo su misura, ogni centrale è diversa, perché ogni edificio ha le sue esigenze di trattamento dell’aria.

Anche la pandemia ha avuto un impatto importante sul vostro settore…

Durante il Covid c’è stata una forte attenzione alla qualità dell’aria indoor e noi abbiamo continuato a lavorare per garantire impianti fondamentali, anche per terapie intensive e reparti Covid. Ma è stato complicato: non mancavano le commesse, mancavano i materiali. L’alluminio e l’elettronica erano introvabili. Abbiamo dovuto rafforzare il magazzino e stringere alleanze coi fornitori, ma alla fine non abbiamo mai mancato una fornitura.

Oggi il focus è anche sul risparmio energetico?

Assolutamente sì. La nostra sfida quotidiana è migliorare l’efficienza dei macchinari, aumentando le prestazioni e riducendo i consumi. Durante il picco del costo dell’energia nel 2022, la domanda di soluzioni efficienti è esplosa, e abbiamo lavorato moltissimo per rispondere. Innovare oggi significa dare il massimo con il minimo impatto.

L’azienda è cresciuta molto in poco più di un decennio.

È una crescita che ci rende orgogliosi, anche perché è partita dall’esperienza familiare. Mio padre Giorgio è andato in pensione, ma continua a seguirci con grande affetto. Penso che sarebbe fiero del percorso fatto: oggi esportiamo in tutto il mondo e portiamo ovunque l’eccellenza produttiva veronese.

Lavorate anche sul territorio con scuole e giovani?

È fondamentale. Crediamo che trasmettere le nostre competenze alle nuove generazioni sia un dovere, oltre che un investimento. Collaboriamo con le scuole del territorio, apriamo le porte agli studenti, cerchiamo di far capire quanto sia importante questo settore. Il futuro è loro: noi possiamo solo preparare il terreno migliore.

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