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La cooperazione sociale guarda al futuro: presentato il Manifesto di Federsolidarietà

di Matteo Scolari
Occupazione, coprogettazione e attrattività per i giovani: la cooperazione sociale veronese rilancia il proprio ruolo con uno sguardo al futuro. In Sala Lucchi, un confronto con istituzioni, imprese e Terzo Settore attorno al nuovo Manifesto Programmatico.

Venerdì 28 marzo in Sala Lucchi a Verona si è svolto il convegno “La cooperazione sociale veronese, dentro il presente, verso il futuro”, promosso da Federsolidarietà Verona con il patrocinio del Comune di Verona, della Camera di Commercio e dell’ULSS 9 Scaligera. Fulcro dell’incontro è stata la presentazione del Manifesto Programmatico, frutto di un lavoro partecipato con il supporto scientifico del Dipartimento di Management dell’Università di Verona, di cui fa parte il professor Giorgio Mion.

L’evento si è aperto con i saluti di Fausto Bertaiola, presidente di Confcooperative Verona, che ha voluto sottolineare la forza e l’identità delle cooperative: «L’impresa sociale svolge un lavoro indispensabile per la comunità. Ma ancora oggi sconta pregiudizi. Dobbiamo insistere sul nostro valore aggiunto, per superare l’idea che le cooperative siano aziende di serie B».

A seguire, la presentazione dello studio ha offerto una panoramica delle sfide attuali e delle prospettive di sviluppo, cui è seguita una tavola rotonda con ospiti di rilievo dal mondo cooperativo, istituzionale e imprenditoriale.

Le voci della rete: tra sfide e opportunità

Matteo Peruzzi, presidente di Federsolidarietà Verona, ha evidenziato la genesi e gli obiettivi del Manifesto: «Lo abbiamo pensato un anno fa per prepararci alle sfide che ci attendono. Siamo parte attiva del territorio e dobbiamo farci valere di più. Il nostro lavoro è riconosciuto ma non sempre valorizzato». Ha poi aggiunto: «Anche noi, come le altre imprese, affrontiamo problemi come la ricerca di personale, bilanci da far quadrare e nuove esigenze. Ma possiamo contare su una rete forte, all’interno di Confcooperative».

Sul fronte istituzionale, Luisa Ceni, assessora al Terzo Settore del Comune di Verona, ha ribadito il valore della collaborazione: «Per noi il Terzo Settore è un partner imprescindibile. Stiamo investendo molto nella coprogettazione e coprogrammazione, come nel progetto Forte Santa Caterina, una delle più grandi esperienze italiane di rigenerazione urbana».

Dal mondo imprenditoriale, Paolo Arena, vicepresidente di Camera di Commercio Verona, ha sottolineato le potenzialità del dialogo tra profit e non profit: «La collaborazione tra imprese e cooperative porta un valore aggiunto per tutti: aziende, cooperative e lavoratori. Genera benessere e crescita, anche nella gestione quotidiana delle attività».

Valentina Gagliardo, presidente di Cosp Verona, ha portato l’attenzione sui giovani: «C’è un ritorno d’interesse verso la cooperazione. Sempre più giovani vogliono mettersi in gioco. È fondamentale lavorare su motivazione e clima, perché solo con loro possiamo costruire un futuro migliore».

La chiusura: una missione che si rinnova

In chiusura, Stefano Granata, presidente nazionale di Federsolidarietà, ha tracciato un bilancio lucido del momento attuale: «Il periodo è incerto, ma nelle difficoltà la cooperazione sociale sa trovare nuove risposte. Serve ricostruire fiducia, non solo verso i più fragili, ma anche nei legami con le comunità. E oggi, sorprendentemente, notiamo che anche i giovani si stanno avvicinando a questo mondo».

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