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Amici: «Un elemento distintivo della CER di Povegliano è il Conscious Contracts»

di Matteo Scolari
Federica Amici, avvocata che ha assistito assieme alla collega Lucia Vesentini la nascita della comunità energetica Gocce di Comunità, ci spiega lo strumento legale innovativo utilizzato in fase di costituzione.

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) stanno prendendo piede in tutta Italia come modelli innovativi di gestione dell’energia. Tuttavia, il successo di queste iniziative non dipende solo dagli impianti fotovoltaici o dagli incentivi, ma anche dalla solidità delle relazioni tra i soggetti coinvolti.

Un aspetto chiave nella nascita della CER “Gocce di comunità” di Povegliano Veronese è stato l’uso del metodo Conscious Contracts, un approccio innovativo che consente di costruire accordi basati sulla fiducia, sulla collaborazione e sulla risoluzione condivisa dei conflitti.

Abbiamo parlato di questo strumento con Federica Amici, avvocata integrativa certificata, che ha seguito il progetto e ci ha spiegato come il Conscious Contracts possa rappresentare una svolta per le CER e per molte altre realtà collaborative.

Avvocata Amici, che cos’è il Conscious Contracts e perché è stato scelto per la CER di Povegliano?

Il Conscious Contracts è uno strumento giuridico innovativo nato negli Stati Uniti negli anni ’90 grazie agli avvocate Linda Alvarez e J. Kim Wright. Si inserisce nel più ampio movimento dell’avvocatura integrativa, che mira a creare relazioni più consapevoli e durature tra le parti di un accordo. A differenza dei contratti tradizionali, che si concentrano solo sugli aspetti legali e sulle tutele in caso di controversie, il Conscious Contracts pone al centro le persone, i loro valori e il modo in cui intendono lavorare insieme. Nel caso della CER di Povegliano, questo approccio era perfetto, perché una comunità energetica non è solo un insieme di pannelli solari, ma un gruppo di persone che devono collaborare nel tempo. Con questo metodo abbiamo costruito una base solida, che aiuterà la CER a crescere in modo armonioso.

Come funziona concretamente il Conscious Contracts? Quali sono le sue fasi principali?

Il Conscious Contracts si sviluppa in tre fasi principali: Fase identitaria, ovvero le parti coinvolte definiscono chi sono, quali valori condividono e quale visione vogliono perseguire insieme. Questo è un passaggio fondamentale, perché aiuta a creare una base comune su cui costruire la collaborazione. Fase operativa: qui si stabiliscono le regole pratiche dell’accordo, definendo chi fa cosa, quando e come. Questa parte include anche la struttura giuridica scelta (nel caso di Povegliano, la Fondazione di partecipazione). Clausola di resilienza e armonia: è l’aspetto più innovativo. Le parti si preparano in anticipo a gestire eventuali conflitti, creando strumenti per risolvere le divergenze in modo collaborativo, senza ricorrere immediatamente alle vie legali. L’obiettivo è evitare che le incomprensioni si trasformino in problemi più grandi, mantenendo sempre un dialogo aperto tra i partecipanti.

    Quali vantaggi ha portato il Conscious Contracts alla CER di Povegliano?

    L’aspetto più sorprendente è stato il cambiamento nelle persone. All’inizio c’era molta diffidenza, perché costruire qualcosa insieme richiede tempo e impegno. Ma dopo cinque incontri di lavoro partecipativo, i cittadini coinvolti si sono resi conto che stavano facendo qualcosa di più di una semplice adesione a un progetto energetico: stavano creando una comunità vera e propria. Abbiamo visto persone passare dal sentirsi “mosche bianche” – convinte di essere sole nel desiderio di collaborare – al sentirsi parte di un gruppo coeso e motivato. Un partecipante ci ha detto: “La comunità è tutto nella vita”, ed è questa la più grande vittoria del progetto.

    Nel metodo Conscious Contracts c’è anche un aspetto di aggiornamento continuo dell’accordo. Come funziona?

    Esatto. A differenza dei contratti tradizionali, che una volta firmati restano statici, il Conscious Contracts prevede un riallineamento periodico. Questo significa che, di tanto in tanto, le parti si ritrovano per verificare se gli accordi presi inizialmente sono ancora validi o se serve un aggiornamento. Le esigenze possono cambiare, nuove persone possono entrare nella comunità, e il contesto può evolversi. Con questa modalità, la CER di Povegliano non sarà mai “bloccata” in un accordo obsoleto, ma potrà adattarsi nel tempo, mantenendo sempre il focus sulla collaborazione e sulla crescita comune.»

    Oltre alla CER di Povegliano, questo metodo potrebbe essere applicato anche ad altre realtà?

    Assolutamente sì. Il Conscious Contracts può essere adottato da tutte le realtà in cui è fondamentale costruire relazioni solide nel tempo: dalle cooperative alle associazioni, dalle imprese sociali ai progetti di rigenerazione urbana. Nel caso delle Comunità Energetiche Rinnovabili, è particolarmente utile perché evita che divergenze gestionali o conflitti interni possano mettere a rischio il progetto. Il modello delle CER si basa sulla collaborazione tra soggetti diversi, e questo metodo aiuta a prevenire tensioni e malintesi, favorendo un lavoro di squadra più efficace.

    Ora che la CER di Povegliano è ufficialmente avviata, quali saranno i prossimi passi?

    Abbiamo già realizzato cinque incontri partecipativi, l’ultimo dei quali è stato il primo da CER formalmente costituita. Ora inizieremo a lavorare sui regolamenti interni e sulla governance, accompagnando i membri della comunità nell’utilizzo degli strumenti di partecipazione. La CER dovrà anche allargare la rete di partecipanti, coinvolgendo nuovi soggetti sul territorio. Il Comune ha in programma una campagna informativa per invitare altre persone ad aderire e rendere il progetto ancora più forte e inclusivo.

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