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Georg Fischer: domani sciopero e presidio contro i licenziamenti collettivi a Valeggio

di Matteo Scolari
I lavoratori della Georg Fischer PFCI S.r.l. di Valeggio reagiscono all’annuncio della chiusura dello stabilimento con uno sciopero di 8 ore e un presidio davanti ai cancelli dell’azienda.

Alta tensione tra i lavoratori della Georg Fischer PFCI S.r.l. di Valeggio sul Mincio dopo l’annuncio della chiusura dello stabilimento e il licenziamento collettivo di tutti i 45 dipendenti. La decisione, comunicata dalla proprietà senza un adeguato confronto con i sindacati, ha scatenato la reazione della RSU FIOM e del funzionario sindacale Flavio Capone, che hanno proclamato uno sciopero di 8 ore per venerdì 21 febbraio. Durante la mobilitazione, dalle 8:00 alle 9:30, si terrà anche un presidio davanti ai cancelli dell’azienda, per denunciare la mancanza di trasparenza della multinazionale e sensibilizzare l’opinione pubblica.

La Georg Fischer AG, gruppo industriale svizzero attivo in diversi settori, attraverso lo stabilimento di Valeggio produce tubature multistrato, raccorderie e condutture per gas e acqua. Secondo la dirigenza, la decisione di chiudere il sito sarebbe dovuta a un calo dei volumi produttivi, una motivazione che i lavoratori e il sindacato contestano fortemente. Infatti, il bilancio del 2023 si è chiuso in positivo e l’andamento del 2024 è stato in linea con le aspettative, segnale che la chiusura non dipende da una reale crisi produttiva, ma da logiche di ottimizzazione finanziaria e taglio dei costi.

Dopo un primo incontro tra le parti, che non ha portato a soluzioni concrete, la FIOM ha avanzato la richiesta di attivazione della cassa integrazione straordinaria per garantire una transizione meno traumatica per i lavoratori. Tuttavia, la risposta dell’azienda ha previsto un’estensione della cassa integrazione a fronte di una riduzione del pacchetto di buonuscita, una proposta giudicata inaccettabile dal sindacato perché lesiva dei diritti e della dignità dei dipendenti.

Per contrastare questa chiusura unilaterale, la FIOM ha già richiesto l’attivazione dell’Unità di Crisi della Regione Veneto, con un primo incontro previsto per il 26 febbraio. L’obiettivo è quello di coinvolgere le istituzioni locali in un tavolo di trattativa che possa portare a soluzioni alternative alla chiusura, come la ricerca di un investitore interessato a rilevare il sito produttivo o la valutazione di nuove strategie aziendali per il mantenimento dell’occupazione.

Flavio Capone, funzionario FIOM Verona, ha dichiarato: «Contestiamo fermamente la mancanza di chiarezza della proprietà sulla reale motivazione della chiusura, che appare più legata a dinamiche finanziarie piuttosto che a difficoltà industriali. Chiediamo il ritiro immediato della procedura di licenziamento collettivo e l’apertura di un tavolo di confronto con la direzione aziendale, anche per valutare soluzioni alternative che possano salvaguardare i livelli occupazionali e il futuro dei lavoratori»

Capone ha poi aggiunto: «Ci auguriamo che l’incontro del 26 febbraio presso l’Unità di Crisi della Regione Veneto possa aprire un dialogo costruttivo con la proprietà e portare a un ripensamento della decisione. Nel frattempo, continueremo a mobilitarci per difendere il diritto al lavoro e la dignità dei dipendenti dello stabilimento di Valeggio».

Il presidio del 21 febbraio e lo sciopero di 8 ore rappresentano un primo atto di protesta e un segnale forte per chiedere alle istituzioni di intervenire in modo deciso. La FIOM e i lavoratori della Georg Fischer PFCI sono determinati a lottare affinché questa chiusura non diventi un altro drammatico caso di delocalizzazione e perdita di posti di lavoro sul territorio veronese.

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