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Milleproroghe: Commercialisti di Verona avvertono sulla nuova rottamazione

di Matteo Scolari
La Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Verona, Eleudomia Terragni, sottolinea la necessità di una misura finanziariamente sostenibile e mirata ai reali casi di difficoltà.

La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha dato il via libera a un emendamento al decreto Milleproroghe, riaprendo la possibilità di aderire alla rottamazione quater per i contribuenti decaduti dal beneficio a causa di mancati o ritardati pagamenti. Il provvedimento passerà ora alla Camera dei Deputati per la seconda lettura e, se approvato, consentirà ai contribuenti che hanno perso il beneficio entro il 31 dicembre 2024 di essere riammessi, presentando una nuova domanda di adesione entro il 30 aprile 2025.

La misura è accolta con interesse dai professionisti del settore, ma con alcune riserve. Eleudomia Terragni, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Verona, ha espresso il suo punto di vista sulla questione: «La proposta di legge sulla ‘nuova’ rottamazione quinques è sicuramente rilevante per tanti contribuenti, cittadini e imprese in difficoltà. Tuttavia, affinché sia efficace, deve essere finanziariamente sostenibile e rivolta a situazioni di effettiva necessità. Noi commercialisti siamo in prima linea nell’assistere i contribuenti in queste pratiche, ma è essenziale che il provvedimento non metta a rischio i conti pubblici. L’obiettivo deve essere sollevare chi ha effettive difficoltà senza appesantire ulteriormente il bilancio dello Stato».

Eleudomia Terragni, presidente dell'Ordine dei dottori commercialisti di Verona.
Eleudomia Terragni, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti di Verona.

L’Ordine dei Commercialisti di Verona sottolinea come, nelle precedenti edizioni della rottamazione, molti contribuenti abbiano aderito senza poi riuscire a rispettare le scadenze, portando a un ulteriore aggravio per la Finanza Pubblica.

«Bisogna evitare – prosegue Terragni – che si creino aspettative irrealistiche e che chi accede alla misura non sia in grado di rispettare gli impegni. È quindi fondamentale definire criteri chiari e selettivi, per garantire che la rottamazione sia realmente un aiuto concreto per chi ha subito difficoltà economiche e non un semplice rinvio del problema».

Il dibattito ora si sposta alla Camera, dove la proposta sarà discussa e, se necessario, modificata per rispondere alle esigenze di sostenibilità e selettività richieste dai professionisti del settore.

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