L’ortofrutta veneta in crisi: un convegno a Verona per tracciare il futuro
di Matteo ScolariIl comparto ortofrutticolo veneto rappresenta un settore strategico per l’agricoltura regionale, con 47mila ettari coltivati e un giro d’affari che sfiora i 755 milioni di euro. Tuttavia, negli ultimi anni, il settore sta attraversando una crisi profonda, dovuta a un mix di fattori climatici, normativi ed economici. Per affrontare questa emergenza e delineare prospettive future, Confcooperative Fedagripesca Veneto ha organizzato un convegno dal titolo “L’ortofrutta in Veneto: contesto e prospettive future”, che si terrà il 7 marzo a partire dalle 9.30 presso la sede di Veronamercato in via Sommacampagna 63e.
Le difficoltà del comparto sono numerose e interconnesse. Gli agricoltori veneti devono fare i conti con eventi climatici estremi sempre più frequenti, tra cui gelate tardive, grandinate e siccità, che negli ultimi anni hanno provocato perdite di prodotto superiori al 40%. A questi problemi si aggiunge la crescente diffusione di insetti dannosi, come la cimice asiatica, favorita dai cambiamenti climatici.
Oltre alle difficoltà ambientali, il settore soffre anche di problemi economici e strutturali. La scarsità di manodopera specializzata rende sempre più complessa la gestione della raccolta e delle lavorazioni colturali, con il rischio che intere produzioni rimangano nei campi. A questo si somma l’aumento esponenziale dei costi dei mezzi produttivi, tra cui carburante, fertilizzanti e fitofarmaci, spinti verso l’alto dalle tensioni geopolitiche internazionali.
Secondo Fausto Bertaiola, presidente del settore ortofrutticolo di Fedagripesca Veneto, negli ultimi dieci anni la superficie agricola utilizzata per la frutticoltura e l’orticoltura è diminuita rispettivamente del 18% e del 21%. A pesare su questa riduzione sono anche le difficoltà di mercato: “L’ortofrutticoltura veneta è costretta a competere con produttori internazionali che operano con costi decisamente inferiori, rendendo la concorrenza sempre più impari.”
Un ulteriore problema riguarda la difficoltà di creare valore nel prodotto. Nonostante l’adozione di best practice agricole, il settore fatica a far riconoscere il valore aggiunto delle proprie produzioni sia alla grande distribuzione sia ai consumatori finali.
Per superare questa fase critica, il convegno del 7 marzo analizzerà le prospettive di crescita e le strategie per rilanciare il settore. Secondo gli esperti, una delle strade percorribili è il rafforzamento del sistema aggregativo delle Organizzazioni di Produttori (O.P.), insieme alla costruzione di filiere certificate di alta qualità, capaci di valorizzare i prodotti e garantire un ritorno economico più equo agli agricoltori.
L’evento rappresenterà un’occasione di confronto tra istituzioni, agricoltori, cooperative e operatori del settore, con l’obiettivo di individuare soluzioni concrete per affrontare la crisi e rilanciare l’ortofrutta veneta sui mercati nazionali e internazionali.
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