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I lavoratori metalmeccanici scendono in piazza (anche a Verona)

di Redazione
Anche i metalmeccanici di Verona e provincia, ieri, hanno scioperato a seguito della rottura della trattativa per il rinnovo del CCNL dell’industria metalmeccanica. Circa 500 i lavoratori presenti in Piazza Cittadella, in città, per manifestare.

Nelle giornate di giovedì e venerdì si sono tenuti i primi scioperi territoriali unitari nella provincia di Vicenza e nelle province di Padova, Venezia e Verona. Le 8 ore di sciopero indette a livello nazionale da FIM FIOM UILM dopo la rottura della trattativa per il rinnovo del CCNL dell’industria metalmeccanica si terranno in modalità e tempistiche differenti su tutto il territorio nazionale e saranno effettuate fra il 10 dicembre 2024 e il 15 gennaio 2025.

In Veneto ogni provincia ha modulato le ore di sciopero a seconda delle specifiche situazioni legate alla cassa integrazione e ai fermi produttivi per le ferie natalizie. Con la rottura del tavolo del 12 novembre, causato dal rifiuto delle associazioni datoriali di discutere e trattare della piattaforma votata e approvata da oltre 400.000 lavoratori e lavoratrici delle industrie metalmeccaniche in Italia, è partita la mobilitazione unitaria per il contratto che non si fermerà senza aver raggiunto il risultato prefissato.

Giovedì a Vicenza le prime 4 ore di sciopero (le ulteriori 4 saranno fatte il 14 gennaio 2025) hanno interessato i lavoratori e le lavoratrici delle industrie metalmeccaniche della provincia con picchi di adesione del 100% in produzione alla Ferrari ventilatori, alla Franklin, alla M&G Italia e fra il 90% e l’80% alla Askoll, alla Campagnolo, alla fonderia Cestaro, alla Salvagnini Robotica, alla Acgo, alla Armes, alla Baxi e Mecc Alte. Inoltre, fuori dalla Salvagnini Italia s’è tenuto un picchetto e un corteo a cui hanno preso parte moltissimi lavoratori e lavoratrici. 

Ieri hanno scioperato e manifestato i metalmeccanici e le metalmeccaniche dell’industria delle province di Padova, Venezia e Verona.

A Padova si sono tenuti 9 presidi in provincia che hanno raggruppato circa 300 lavoratori totali davanti alla DAB PUMPS a Mestrino, alla EMICON – EX HIDROSS a Piove di Sacco, alla FHP a Monselice, alla FIP MEC a Selvazzano, alla HITACHI ENERGY ITALY a Monselice, alla KOMATSU a Este, alla LIMA EUSIDER ad Albignasego, alla PARKER a Sant’Angelo di Piove di Sacco e alla ZF a Caselle di Selvazzano.  In provincia l’adesione agli scioperi è stata altissima con adesioni del 100% alla Zf, alla All.co, alla Lima Eusider, alla VDC e fra il 98% e il 70% in Dab Pumps, Parker, Komatsu, Carel, Hitachi, MP3, Gea Pavan.

A Venezia oltre ai picchetti all’alba davanti alle aziende del territorio, è stato organizzato un corteo dal Pala Expo Marghera fino sotto la sede di Confindustria a Venezia dove si sono tenuti gli interventi dei segretari generali provinciali di Fim, Fiom e Uilm. Anche in provincia di Venezia lo sciopero è stato molto partecipato con alti numeri di adesione: Faces al 98%, Idromacchine 90%, Ponterosso, Dfv all’80%, Fincantieri, Dradura, Berengo e Leonardo al 70%. 

A Verona si è tenuta una manifestazione in piazza Cittadella che ha riunito circa 500 lavoratori e lavoratrici metalmeccaniche che sono arrivati in centro città sia in autonomia che con autobus organizzati provenienti da Legnago, San Bonifacio e dalla Bonferraro di Sorgà. In piazza si sono tenuti gli interventi dei due segretari provinciali di Fim e Uilm e dei delegati di alcune aziende del veronese (Riello, Polin, Alfa Laval, Ferroli, Acciaierie Venete, FDF). La manifestazione, che è stata organizzata sotto le finestre di Confindustria Verona, è stata chiusa dall’intervento di Antonio Silvestri, segretario generale della Fiom del Veneto. Altresì nelle aziende veronesi l’adesione allo sciopero è stata ugualmente molto alta, soprattutto nei reparti produttivi.  Punte del 100% si sono raggiunte in Fiamm Bonferraro, NLMK e Franke, fra il 90% e il 70% in Sime, Ball Beverage, Prima Industrie, Acciaierie di Verona, Alfa Laval, Bertolaso, Borromini, Sidel, Manni, Isopan, Verona Lamiere e il 60% in Scattolini, Giacomini e Lincoln.

«Voglio ringraziare tutti i lavoratori e le lavoratrici che oggi hanno scioperato e manifestato per il loro Contratto Nazionale di Lavoro, ringrazio il loro impegno e il loro sacrificio, perché una delle cose che i padroni, così come la politica e i mass media non capiscono o fingono di non sapere è che scioperare per ognuno di loro non è mai una passeggiata o una scelta fatta a cuor leggero. Si tratta di rinunciare a una parte del salario, a una giornata in meno di retribuzione che pesa e fa la differenza nel bilancio mensile di una famiglia. Per cui quando un lavoratore sciopera deve essere rispettato e anche ringraziato perché scioperando fa l’interesse di tutti, anche di chi non sciopera! – ha dichiarato Antonio Silvestri durante la giornata di sciopero – Noi metalmeccanici con questo sciopero vogliamo far capire alle imprese e a Federmeccanica, che le lavoratrici e i lavoratori devono essere rispettati, e che le richieste presenti nella nostra piattaforma e che loro non hanno minimamente preso in considerazione, non sono i desiderata di FIM FIOM UILM, ma sono le richieste delle lavoratrici e dei lavoratori che oggi scioperano proprio perché vogliono vedere riconosciute le loro istanze. Respingendo la piattaforma, la Federmeccanica e Assistal hanno respinto le richieste dei lavoratori e delle lavoratrici che l’hanno discussa, l’hanno votata e l’hanno approvata a larghissima maggioranza. Quando il presidente di Federmeccanica ci ha consegnato la loro “contropiattaforma” dicendoci che dovevamo discutere a partire da quella proposta e non dalla nostra, ha mancato di rispetto a 411.000 metalmeccaniche e metalmeccanici che hanno deciso e votato per il loro futuro CCNL. Noi oggi con questa mobilitazione chiediamo che imprese e Federmeccanica ritornino sui loro passi e si siedano in trattativa tenendo in considerazione massima le richieste di chi tiene ancora in piedi l’industria in questo Paese producendo e lavorando per il bene di tutti».

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