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Cassa integrazione per il settore moda: otto settimane di sostegno per il 2024

di Redazione
Il Consiglio dei Ministri ha approvato otto settimane di cassa integrazione in deroga per le imprese del settore moda nel 2024. Confartigianato Verona accoglie positivamente la misura, ma esprime preoccupazione per la crisi del comparto e sollecita ulteriori interventi governativi.

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera ad otto settimane di cassa integrazione in deroga, nel 2024, per fronteggiare la crisi occupazionale riguardante gli addetti delle imprese del comparto moda. Una misura destinata ai lavoratori dipendenti di imprese industriali e artigiane con un numero di addetti pari o inferiore a 15 operanti nel settore tessile, dell’abbigliamento e calzaturiero. Per il comparto artigiano la misura dovrebbe trovare applicazione una volta esaurite le 26 settimane di copertura garantite da Fsba. 

«Siamo in attesa del testo del decreto per capire le modalità operative, anche in merito all’erogazione della misura, che dovrebbe essere gestita dall’Inps», il commento del Presidente di Confartigianato Imprese Verona, Devis Zenari.

«Si tratta di un primo passo verso la giusta direzione che cogliamo positivamente, in favore delle imprese del settore – continua Zenari –. Analizzando i dati e le segnalazioni che giungono dalle nostre imprese, esprimiamo tuttavia la preoccupazione che la misura adottata non sia sufficiente, in particolare in vista del 2025, per il quale non siamo oggi in grado di prevedere una significativa ripresa del comparto. Nei primi sei mesi del 2024 le imprese di settore hanno perso il 5,3% delle esportazioni, tra gennaio e luglio la produzione è calata del 10,8% e ad agosto le aspettative sugli ordini mostrano un saldo negativo di -7,7% rispetto al -3,5% di giugno. Negative anche le previsioni di assunzione per il trimestre settembre-novembre 2024, con un calo del 5,6% rispetto al 2023».

«Di fronte a questa situazione – aggiunge il presidente di Confartigianato Verona – confidiamo che il Governo possa attuare le altre misure che abbiamo sollecitato come Confartigianato a livello nazionale: sospensione dei versamenti tributari per le imprese in crisi, applicazione della moratoria sul rientro dei prestiti garantiti attraverso una norma del Fondo Centrale di Garanzia, che permetta l’allungamento dei periodi di rientro senza impatti negativi sul rating aziendale. Per sostenere gli investimenti delle nostre imprese, è necessario anche l’aumento del 50% dell’aiuto di Impresa 4.0, oltre alla semplificazione delle procedure di accesso ai prestiti Simest per partecipare alle fiere e per la patrimonializzazione delle imprese».

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