Mazza: «Filobus, nell’estate del 2026 l’attivazione delle prime linee»
di Matteo ScolariIl tema della mobilità e delle infrastrutture è al centro dell’attenzione a Verona, con l’apertura di nuovi cantieri e progetti volti a migliorare la viabilità e la sostenibilità. Durante la trasmissione Focus Verona Economia – Speciale Infrastrutture, Giuseppe Mazza, presidente di AMT3, ha parlato dell’apertura del sottopasso di via Città di Nimes, del futuro cantiere di via XX Settembre e del tanto atteso filobus, che dovrebbe vedere i primi collaudi nella primavera del 2025. Mazza ha inoltre delineato la strategia per una mobilità più efficiente e sostenibile.
Presidente Mazza, avete recentemente festeggiato l’apertura del sottopasso di via Città di Nimes, un’opera attesa da tempo. Quanto è importante questo progetto per la città?
È un’opera molto importante per Verona. Era attesa dai cittadini sin dai Mondiali del 1990, quindi l’intenzione dell’amministrazione era quella di realizzare finalmente quest’opera. Certo, i cantieri hanno creato qualche disagio, ma i veronesi hanno capito che questi sacrifici erano necessari per migliorare la fluidità del traffico in un nodo cruciale della città.
Parlando di cantieri, un altro progetto significativo è quello di via XX Settembre. Perché è così necessario?
Via XX Settembre è un’arteria importante per il traffico cittadino e per il trasporto pubblico, in particolare per la filovia. Approfittiamo dei lavori per sistemare anche sottoservizi datati, come la fognatura del 1900, e coordinare gli interventi con Acque Veronesi e VReti. Proprio quest’ultima sinergia ci permetterà di realizzare l’opera una volta sola, evitando di dover riaprire la strada più volte.
La chiusura totale della via sarà inevitabile?
No, non chiuderemo completamente la via. Il cantiere procederà in fasi di circa 200 metri alla volta, garantendo il passaggio pedonale e riducendo al minimo i disagi per i residenti e i veicoli. Abbiamo già studiato soluzioni per deviare il traffico e garantire la viabilità.
Parliamo ora del progetto filobus, molto atteso dai veronesi. Quali sono i prossimi passi?
In questi ultimi due anni abbiamo accelerato i lavori più di quanto fosse stato fatto nei dieci anni precedenti. Il nostro obiettivo è effettuare i primi collaudi funzionali assieme ai tecnici del Ministero dei Trasporti entro la primavera del 2025. Una volta verificata la conformità della linea e dei mezzi, contiamo di mettere in esercizio alcune linee entro l’estate del 2026.
Quali saranno i benefici del filobus per i cittadini?
Il filobus offrirà tempi di spostamento molto più rapidi. Ad esempio, il tragitto da Borgo Trento alla stazione ferroviaria richiederà circa 20 minuti, rispetto ai 40-45 minuti attuali. Tuttavia, è necessario creare un network di trasporti pubblici integrato che renda efficiente l’intera mobilità cittadina.
Oltre ai parcheggi, state lavorando su nuovi progetti di mobilità sostenibile. Ce ne può parlare?
Sì, stiamo lavorando a un nuovo servizio di bike sharing “free floating”, simile ai monopattini. Le biciclette potranno essere prese e lasciate in vari punti della città, anche vicino ai nostri parcheggi. Questo servizio sarà gestito da AMT, con l’obiettivo di offrire un’alternativa sostenibile all’uso dell’auto.
In Evidenza
Italia prima al mondo per crescita del turismo congressuale

Vinext brevetta un polimero per assorbire acqua dall’umidità nell’aria

Imprenditoria femminile, l’Italia guida la classifica della lavoratrici indipendenti

Cooperative e pace, a Verona un confronto su diritti, giustizia e democrazia economica

L’economia che non fa rumore ma tiene insieme la società

Verona motore economico del Veneto: crescita, export e turismo in primo piano

Drivalia Italia rafforza la struttura: Remo Grosso nuovo Direttore Commerciale

Ricerca e sviluppo, Cariverona investe 1,2 milioni per giovani, imprese e transizione verde

Prezzi in aumento a Verona: inflazione all’1,3% a novembre, pesano alimentari e ristorazione



