Stefani (Dolomiti Energia): «Con Agsm Aim ci sono alcuni tavoli di confronto»
di Matteo ScolariLa seconda puntata della 20^ Settimana Veronese della Finanza, trasmessa il 10 ottobre su Radio Adige TV, ha visto protagonisti alcuni dei leader del settore energia e gas in Italia. Dopo l’inaugurale appuntamento del 3 ottobre con i presidenti delle associazioni di categoria, questo nuovo incontro ha ospitato personalità di spicco del mondo delle multiutility. Uno degli ospiti è stato Romano Stefani, Direttore Commerciale di Dolomiti Energia SPA, che ha condiviso il suo punto di vista sul mercato energetico e le sfide che lo attendono.
Stefani, veniamo da un periodo particolarmente complicato per il mercato dell’energia. Come si è evoluta la situazione e qual è il quadro attuale?
La situazione attuale è il risultato di anni molto turbolenti, in particolare il 2021 e il 2022, che hanno messo a dura prova sia i consumatori che le grandi industrie. La crisi del gas, dovuta al conflitto in Ucraina, ha trascinato con sé anche il mercato dell’energia elettrica, che in Italia è legato alla produzione termoelettrica da gas naturale. Abbiamo visto un’impennata dei prezzi senza precedenti, che ha toccato sia il gas sia l’energia elettrica. Attualmente, i prezzi si sono stabilizzati, ma rimangono comunque più alti rispetto al periodo pre-Covid.
Quindi, i prezzi sono ancora molto elevati. Quali strategie sta adottando Dolomiti Energia per affrontare questa situazione e contribuire alla transizione energetica?
La transizione energetica è un tema importante a livello globale. Il nostro Gruppo ha inserito gli investimenti nelle energie rinnovabili come priorità assoluta nell’attuale piano industriale. Abbiamo recentemente completato l’acquisizione della principale società idroelettrica del Trentino, investendo 400 milioni di euro e consolidando la nostra posizione nel settore. Tuttavia, l’idroelettrico, sebbene sia una risorsa preziosa, non è sempre affidabile, come abbiamo visto con la crisi idrica del 2022. Per questo stiamo investendo anche nel fotovoltaico e nell’eolico, con l’obiettivo di stabilizzare i nostri ricavi e ridurre la dipendenza da singole fonti.
Il presidente di Agsm Aim Federico Testa ha recentemente parlato di dialogo aperto con il vostro Gruppo e con TEA, le risulta?
Dopo l’intervento di Federico Testa in Comune a Vicenza, che ha suscitato molto interesse per la stampa, è intervenuta anche la nostra presidente (Silvia Arlanch) per ribadire che non ci sono attualmente piani concreti per una fusione tra Agsm Aim, Dolomiti Energia e TEA. Tuttavia, ci sono alcuni tavoli di confronto aperti per valutare delle collaborazioni su temi specifici, come l’integrazione dei sistemi informatici e delle piattaforme commerciali. L’obiettivo di queste collaborazioni è ridurre i costi e migliorare la competitività, ma sempre mantenendo l’autonomia delle singole aziende nelle loro attività principali. Sul fronte della distribuzione, in Trentino negli ultimi quindici anni abbiamo aggregato molte piccole società di distribuzione, concentrando queste attività all’interno del nostro gruppo. Anche a livello nazionale, si stanno discutendo nuove normative per favorire aggregazioni, ma al momento non ci sono progetti di ampio respiro che prevedano una fusione tra i gruppi».
Siete tra le aziende che investono di più nelle rinnovabili. Quanto influisce questo approccio sulla vostra strategia complessiva?
Siamo stati tra i primi, già nel 2016, a decidere di vendere solo energia rinnovabile ai nostri clienti, certificata con garanzia d’origine. Crediamo che questo sia un segnale importante verso la sostenibilità. Naturalmente, la transizione non è semplice e comporta costi significativi, ma crediamo fermamente che questa sia la direzione giusta, sia per il nostro Gruppo che per l’intera comunità.
Avete progetti specifici legati all’accumulo di energia per compensare la discontinuità delle rinnovabili?
Certamente. L’accumulo sarà sempre più importante, soprattutto con l’espansione delle rinnovabili non programmabili come fotovoltaico ed eolico. Già in Trentino gestiamo impianti di pompaggio che fungono da accumulatori naturali, e stiamo lavorando su progetti innovativi per potenziare questa capacità. Questo ci permetterà di sfruttare meglio le risorse rinnovabili e garantire una fornitura costante.
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