Chiama.AI, De Giglio: «L’IA che semplifica la vita ai ristoratori (e non solo)»
di RedazioneDurante la puntata di Focus Verona Economia, Matteo Scolari ha intervistato Paolo De Giglio, direttore esecutivo di Chiama.AI, una soluzione innovativa basata sull’intelligenza artificiale che sta rivoluzionando il settore della ristorazione e altri ambiti. Ecco i punti principali dell’intervista.
Oggi parliamo di un caso concreto di applicazione dell’intelligenza artificiale, Chiama.AI, che ha avuto grande successo, anche a livello nazionale. Benvenuto a Paolo De Giglio, cofondatore e titolare della società che ha sviluppato il sistema. Chiama.AI nasce dall’esigenza di risolvere un problema molto comune nella ristorazione: la gestione delle prenotazioni telefoniche. Ci racconta come è iniziato il progetto?
L’idea di Chiama.AI è nata per semplificare la vita dei ristoratori, eliminando lo stress delle telefonate. Siamo partiti con una sperimentazione in alcuni ristoranti e il successo è stato immediato. Chiama.AI risponde alle chiamate, gestisce le prenotazioni, risolve domande frequenti e può inoltrare la chiamata a un operatore umano, se necessario. È una soluzione ottimizzata per gestire la disponibilità dei tavoli e alleggerire il carico telefonico dei ristoratori.
Uno dei punti di forza di Chiama.AI è la disponibilità 24 ore su 24, sette giorni su sette, oltre alla multilingua. Ci spiega meglio?
Esatto. Chiama.AI funziona 24 ore su 24 e può gestire le chiamate in più lingue, grazie alla capacità di riconoscere il prefisso del numero chiamante. Il sistema garantisce che non ci siano mai chiamate perse, perché non dà mai il segnale di occupato. È completamente in cloud, quindi gestisce contemporaneamente più linee senza problemi.
Abbiamo visto come Chiama.AI abbia avuto successo nel settore della ristorazione. Ci sono piani per espandere il sistema in altri settori?
Sì, assolutamente. Siamo già partner selezionati dell’ecosistema Microsoft e stiamo espandendo il sistema in altri settori, come il mondo degli hotel, che necessitano di una gestione multilingua per le prenotazioni. Stiamo lavorando anche con altri tipi di pubblici esercizi, come palestre e centri medici, e ci stiamo avvicinando alle municipalizzate per fornire supporto tecnico in ambiti come i call center.
Parlando di chatbot, possiamo dire che Chiama.AI va oltre rispetto ai sistemi tradizionali?
Sì, la differenza principale tra un chatbot e Chiama.AI è che il nostro sistema non si limita a un’interazione testuale. Chiama.AI è in grado di ascoltare e rispondere vocalmente, offrendo un’esperienza di conversazione più completa e naturale. Questo richiede una tecnologia complessa, che combina riconoscimento vocale e sintesi del parlato.
La tecnologia di Chiama.AI è estremamente sofisticata, ma per l’utente è semplice e intuitiva. Quali altri ambiti possono beneficiare di questa tecnologia?
Oltre a ristoranti e hotel, stiamo esplorando settori come i centri sportivi, i centri medici e anche il mondo dei call center, dove può essere utile per rispondere a chiamate fuori orario o quando il personale non è disponibile. È una tecnologia molto flessibile e siamo costantemente al lavoro per adattarla a nuove esigenze.
È davvero affascinante vedere come questa tecnologia possa adattarsi a diversi ambiti. Dietro a Chiama.AI c’è Colibryx, la società che si occupa dello sviluppo. Vuole parlarci anche di questo aspetto?
Certo. Chiama.AI nasce dall’unione tra due realtà: Colibryx, che si occupa della parte tecnica e di sviluppo, e Amo 1999, che porta l’aspetto creativo e di marketing. Io mi occupo della parte pragmatica e di sviluppo tecnico, mentre il mio socio gestisce la parte più legata all’esperienza utente e alla comunicazione.
Guarda l’intervista a De Giglio dal minuto 42.33
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