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Contratto UNEBA, stamattina la protesta dei sindacati e del personale a San Bonifacio

di Matteo Scolari
Le sigle sindacali considerano "irricevibile" l'ipotesi di aumento di 50 euro lordi, contenuta nella proposta di rinnovo del contratto di lavoro nazionale scaduto ormai da 53 mesi.

Si è svolta questa mattina la manifestazione organizzata dalle sigle sindacali Fp Cgil, Fp Cisl, Fisascat Cisl, Uilfpl e Uiltucs per protestare contro la proposta di rinnovo del contratto di lavoro nazionale UNEBA, scaduto ormai da 53 mesi. La manifestazione, che si è tenuta in Corso Venezia, davanti alla casa di riposo Oasi di San Bonifacio, ha visto la partecipazione di numerosi lavoratori e lavoratrici del settore socio-sanitario, inclusi oss, infermieri ed educatori.

Le organizzazioni sindacali denunciano come la proposta avanzata dalle organizzazioni datoriali, che prevede un aumento di soli 50 euro lordi (35 netti) spalmato sulle annualità 2020-2023 e riassorbibile da eventuali accordi territoriali successivi, sia inaccettabile e rappresenti un insulto per i 135 mila lavoratori coinvolti. Questa proposta, definita “irricevibile” dai sindacati, è vista come un ulteriore passo verso la compressione dei costi del lavoro nel terzo settore, aggravando una situazione già critica per molti lavoratori costretti a dimissioni volontarie per cercare contratti più remunerativi.

Durante la manifestazione, la Presidente della Fondazione, Maria Mastella, ha incontrato i segretari delle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil. La Presidente ha dichiarato di comprendere le preoccupazioni dei lavoratori e ha sottolineato che la situazione attuale non è da attribuire alla Fondazione stessa, la quale sarebbe favorevole alla risoluzione della questione contrattuale. Ha inoltre evidenziato come la questione sia di natura prettamente politica e ha espresso la propria vicinanza al personale.

Presidente Mastella a colloqui con i segretari sindacali

La giornata di protesta si inserisce in una più ampia mobilitazione che coinvolgerà tutto il territorio regionale in preparazione del grande sciopero nazionale previsto per il 16 settembre. Oltre al presidio di San Bonifacio, si sono tenute assemblee sindacali anche alla casa di riposo Giuseppe Baldo di Ronco all’Adige e alla Fondazione Zerbato di Tregnago, dimostrando un fronte unito dei lavoratori del settore contro quella che viene percepita come una mancanza di rispetto e valorizzazione del loro operato.

I segretari generali di Fp Cgil, Fp Cisl, Fisascat Cisl e Uil Fpl di Verona, insieme ai responsabili sindacali del terzo settore, hanno ribadito l’importanza di garantire equità sociale e la dignità del lavoro, specialmente in un settore delicato come quello socio-sanitario e delle case di riposo. La mobilitazione continuerà fino a quando non verranno ascoltate le istanze dei lavoratori e non verrà raggiunto un accordo che rispetti la loro professionalità e dedizione.

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