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Banco BPM: nuovo bond Social Senior Non Preferred da 750 milioni

di Matteo Scolari
Grande successo per la terza emissione di Social Bond nell'ambito del Green, con ordini che superano i 3,3 miliardi di euro e un forte interesse da parte di investitori internazionali.

Banco BPM S.p.A. ha concluso con successo l’emissione di un nuovo Social Bond Senior Non Preferred con scadenza a sei anni e possibilità di rimborso anticipato a settembre 2029, per un totale di 750 milioni di euro. Questa è la terza emissione di Social Bond nell’ambito del Green, Social and Sustainability Bonds Framework della Banca.

L’operazione ha suscitato un notevole interesse tra gli investitori istituzionali, registrando ordini per un totale di 3,3 miliardi di euro, con richieste provenienti da oltre 190 investitori. Oltre il 50% degli ordini ha avuto una connotazione ESG, dimostrando il crescente riconoscimento del mercato verso le iniziative sostenibili di Banco BPM.

Il presidente del Banco BPM Massimo Tononi assieme all'AD Giuseppe Castagna.
Il presidente del Banco BPM Massimo Tononi assieme all’AD Giuseppe Castagna.

Il bond è stato emesso a un prezzo del 99,546% e offre una cedola fissa del 3,875%. È stato progettato per essere esclusivamente a disposizione degli investitori istituzionali, sotto il Programma Euro Medium Term Notes di Banco BPM, e ha ricevuto un rating atteso di Baa3/BB+/BBB-/BBB(low) da Moody’s, S&P, Fitch e DBRS.

I fondi raccolti attraverso questa emissione saranno destinati al rifinanziamento di Eligible Social Loans, come definito nel Framework della Banca. In particolare, la raccolta finanzierà il rifinanziamento di prestiti concessi a PMI italiane situate in aree economicamente svantaggiate. Questo allineamento con la strategia ESG di Banco BPM sottolinea l’impegno della Banca verso la sostenibilità ambientale e sociale, integrando tali principi in tutte le sue aree di business.

La distribuzione degli investitori ha visto una partecipazione significativa di asset manager (61%) e banche (17%), con una prevalenza di investitori esteri provenienti da Francia (35%), Irlanda e Regno Unito (19%) e Paesi Nordici (7%), oltre alla significativa partecipazione italiana (28%).

L’operazione è stata supportata da un pool di Joint Bookrunners di rilievo, tra cui Banca Akros, BofA Securities, Citi, Crédit Agricole CIB, HSBC, Natwest Markets e J.P. Morgan. Crédit Agricole CIB ha inoltre svolto il ruolo di Green and Social Structuring Advisor, confermando l’importanza della consulenza specialistica in operazioni complesse di finanza sostenibile.

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