LET Expo. Borchia: «Green Deal impostato male»
di Matteo ScolariIn occasione dell’apertura della terza edizione di LetExpo a Verona, questa mattina era presente anche l’onorevole Paolo Borchia, coordinatore in commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia (ITRE) al Parlamento europeo, segretario provinciale della Lega di Verona e vicesegretario della Liga Veneta. Lo abbiamo incontrato.
Onorevole Borchia, oggi a LET Expo si parla di infrastrutture e di sostenibilità. Come valuta l’impatto delle politiche europee, in particolare del Green Deal, sui settori produttivi italiani?
È fondamentale sottolineare che, mentre l’intento di sostenibilità del Green Deal europeo è lodevole, le modalità con cui viene attuato stanno creando non pochi problemi. Dal Nord-est, cuore produttivo del nostro Paese, risuona un chiaro grido di dolore. Le politiche attuali, purtroppo, appaiono eccessivamente ideologiche e lontane dalla realtà delle imprese, dei lavoratori e delle famiglie italiane. Sacrificare l’occupazione locale per un’idea di sostenibilità fine a sé stessa, che finisce per avvantaggiare altri paesi come la Cina, è semplicemente inaccettabile.
Qual è la sua posizione, quindi, rispetto a queste politiche?
La mia posizione, e quella della Lega, è chiara: non possiamo accettare passivamente decisioni che danneggiano il nostro tessuto produttivo e la nostra competitività. Mi sono attivamente impegnato in Europa, tramite interrogazioni e lettere alla Commissione, per evidenziare questi errori e chiedere un ripensamento delle politiche in atto. Non è pensabile continuare su una strada che rende l’Europa meno competitiva e più dipendente, soprattutto da potenze esterne come la Cina.
Tornando a LET Expo e al lavoro del Ministro Salvini, come si inseriscono queste critiche nel contesto più ampio della logistica e del trasporto sostenibile?
LET Expo è un’occasione fondamentale per riflettere su come possiamo effettivamente rendere il settore dei trasporti e della logistica più sostenibile senza penalizzare la nostra economia. Il Ministro Salvini ha mostrato un impegno concreto su temi infrastrutturali cruciali come il Brennero, dimostrando che è possibile conciliare sviluppo e sostenibilità con azioni pragmatiche e centrate sulle reali necessità del territorio. In questo contesto, le mie critiche al Green Deal vogliono essere un contributo costruttivo per orientare l’Europa verso politiche che siano davvero efficaci e vantaggiose per tutti.
Qual è, allora, la via da seguire per un futuro sostenibile che non penalizzi l’Italia e l’Europa?
La strada da percorrere richiede un equilibrio tra ambizione ambientale e realtà economica. Dobbiamo lavorare per una transizione ecologica che sia realmente sostenibile, non solo dal punto di vista ambientale ma anche sociale ed economico. È essenziale un dialogo aperto e costruttivo con tutti i portatori di interesse per modulare le politiche in modo che rispettino le specificità dei vari settori e territori, promuovendo l’innovazione e la competitività. La Lega continuerà a lottare per una visione che tenga conto di queste necessità, lavorando per correggere le politiche che vediamo dannose e proponendo alternative valide.
In Evidenza
Italia prima al mondo per crescita del turismo congressuale

Vinext brevetta un polimero per assorbire acqua dall’umidità nell’aria

Imprenditoria femminile, l’Italia guida la classifica della lavoratrici indipendenti

Cooperative e pace, a Verona un confronto su diritti, giustizia e democrazia economica

L’economia che non fa rumore ma tiene insieme la società

Verona motore economico del Veneto: crescita, export e turismo in primo piano

Drivalia Italia rafforza la struttura: Remo Grosso nuovo Direttore Commerciale

Ricerca e sviluppo, Cariverona investe 1,2 milioni per giovani, imprese e transizione verde

Prezzi in aumento a Verona: inflazione all’1,3% a novembre, pesano alimentari e ristorazione



