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Giuseppe Mazza: «La mobilità di Verona va verso una trasformazione epocale»

di Matteo Scolari
Per il presidente di AMT3, la filovia segnerà l’inizio di una nuova mobilità a Verona, tra cantieri condivisi, innovazione digitale e servizi rinnovati: un percorso impegnativo ma destinato a cambiare per sempre il modo di vivere la città.

La Verona dei prossimi anni sarà molto diversa da quella che conosciamo oggi: filovia, parcheggi rinnovati, strumenti digitali per la sosta e un grande appuntamento come le Olimpiadi in casa. A guidare questa fase di cambiamento sul fronte mobilità c’è Giuseppe Mazza, presidente di AMT3, la municipalizzata del Comune di Verona che si occupa di sosta, mobilità e – con una delle “T” del suo nome – anche di turismo.

Presidente, a che punto siamo con la filovia?

Verona attende quest’opera da decenni. I lavori procedono secondo programma e oggi siamo impegnati su via 20 Settembre, dove AMT3 opera insieme ad AMIA e Acque Veronesi. Stiamo rifacendo completamente la fognatura e l’acquedotto e contiamo di riconsegnare la strada tra fine marzo e fine aprile. Parallelamente lavoriamo su Verona Sud, dal tratto della Genovesa fino alla stazione e allo stadio, e puntiamo a chiudere i cantieri entro la fine dell’anno o al massimo entro fine gennaio. In questo modo sarà possibile trasferire i mezzi filoviari, oggi a Bologna, a Verona per le prove di funzionalità e il pre-esercizio. Se non sorgeranno ostacoli burocratici, potremo emettere i primi biglietti sulla linea ibrida prima dell’estate 2026. Il completamento delle quattro linee è previsto entro fine 2026, con progressivo avvio di pre-esercizio e servizio fino all’estate 2027. Sarebbe un risultato enorme per tutta la città.

In cosa cambierà la mobilità cittadina?

La filovia rappresenta una trasformazione epocale. Verona non ha mai avuto un vero trasporto di massa di questa portata. Non si tratta solo di aggiungere un mezzo pubblico, ma di ridisegnare i flussi degli spostamenti, incentivare l’uso del trasporto collettivo e ridurre l’impiego dell’auto privata, soprattutto in ingresso città. Basti pensare al parcheggio scambiatore della Genovesa, che permetterà a chi arriva da fuori Verona di lasciare l’auto e proseguire direttamente in filovia verso centro, stazione e stadio. Da febbraio le linee saranno comunque percorse dai bus tradizionali, così i cittadini potranno iniziare a familiarizzare con i nuovi tracciati e percepire fin da subito cosa significa avere direttrici più efficienti ed efficaci.

Come state coinvolgendo i cittadini in un periodo di grandi cantieri?

Il dialogo è fondamentale. La filovia è un’opera che entra nel cuore della città e porta inevitabilmente disagi. Per questo incontriamo i residenti, organizziamo serate informative nei quartieri, momenti pubblici dedicati sia allo stato dei lavori sia alle caratteristiche del sistema filoviario. Non vogliamo limitarci a far conoscere i cantieri, ma far vedere anche lo scenario finale, fatto di collegamenti più rapidi, minore traffico, maggiore affidabilità e una mobilità che guarda al futuro. I disagi di oggi devono essere interpretati come un investimento condiviso in una città migliore.

Parliamo di sosta: quali interventi recenti avete concluso?

Abbiamo concentrato risorse significative per migliorare i parcheggi in struttura, intervenendo sul Parcheggio Centro, sul Parcheggio Cimitero, su quello del Tribunale e presto anche su quello di San Zeno. Per i mercatini di Natale abbiamo reso pienamente operativo anche il parcheggio di piazza Corrubbio, dotato di nuovi sistemi di accesso e pagamento. Vogliamo rendere la sosta semplice nei periodi di massima pressione, come le festività e i grandi eventi. Ricordo che i nostri parcheggi in struttura sono i più economici della città e che, ad esempio, al Parcheggio Centro si paga un euro all’ora. È una scelta precisa, pensata per indirizzare cittadini e visitatori verso soluzioni ordinate e convenienti.

Avete presentato anche una nuova web app per la sosta. Cosa la distingue dalle altre?

Si chiama pagasostaverona.amt3.it ed è progettata per gestire la sosta direttamente dal telefono, inserendo la targa e pagando senza la necessità di tornare al veicolo. La novità più importante è che non prevede alcun costo aggiuntivo per l’utente, a differenza di molte app utilizzate in Italia. Inoltre la gestione dei dati garantisce il totale anonimato: a noi interessa soltanto che la sosta sia regolarmente pagata, senza alcuna profilazione. C’è anche una funzione che aiuta a ritrovare l’auto, utilissima quando ci si muove in città meno familiari. Per quanto ci risulta, è la prima web app di questo tipo in Italia e forse anche in Europa, sviluppata con un’impostazione completamente centrata sull’utente.

Ci sono novità per la zona della stazione?

Sì. Prima di Natale riapriremo completamente i due parcheggi della stazione, a lungo chiusi. Sono terminati gli asfalti e le pavimentazioni e la riapertura restituirà a quell’area una capacità di sosta adeguata alla domanda, soprattutto in vista dei flussi maggiori previsti nei prossimi anni.

Il progetto Casa Verona all’Arsenale: cosa rappresenta?

Le Olimpiadi che ospiteremo sono un evento irripetibile e quando il sindaco ci ha chiesto di collaborare abbiamo accolto la sfida con entusiasmo. Una delle “T” di AMT3 è dedicata al turismo e quindi abbiamo sentito naturale essere parte attiva del progetto. Casa Verona, all’Arsenale, sarà il luogo simbolo della presenza olimpica in città. Prima dei Giochi vuole rappresentare il primo passo del viaggio dei veronesi verso l’evento, un luogo dove respirare l’atmosfera olimpica, incontrare persone e partecipare a iniziative dedicate. Durante le Olimpiadi diventerà spazio di visione condivisa e di appuntamenti post gara, perché l’esperienza non deve essere vissuta solo davanti alla televisione. Dopo l’evento, vorremmo trasformarlo in un luogo dedicato alla cultura sportiva e al movimento, restituendo all’Arsenale una centralità che merita. Le attività sono già in programmazione e la volontà è quella di lasciare un’eredità concreta alla città.

Cosa state facendo per accogliere meglio chi arriva a Verona?

Molti visitatori conoscono Verona partendo dal parcheggio, quindi abbiamo voluto partire proprio da lì. Il Parcheggio Cimitero, che ogni anno registra oltre un milione di passaggi, oggi ospita un Infopoint che fornisce indicazioni pratiche sui luoghi simbolo della città e sugli eventi in corso. Chi arriva trova orientamento immediato e suggerimenti utili. Il parcheggio diventa così il primo biglietto da visita di Verona, un luogo che accoglie e mette nella condizione di vivere la città con maggiore consapevolezza.

I cantieri della filovia comportano disagi. Come rispondete ai cittadini?

Sì, i disagi esistono e non li vogliamo minimizzare. Sono situazioni impegnative per chi vive nei quartieri. Ma siamo convinti che il risultato finale ripagherà ampiamente gli sforzi di oggi. Penso all’esempio dei due sottopassi unificati citati in trasmissione, che oggi risultano migliorativi sia per la viabilità generale sia per il trasporto pubblico. La stessa visione vale per la filovia: lavorare con determinazione e trasparenza, ridurre gli impatti e accompagnare i cittadini in un cambiamento che porterà a una Verona più sostenibile, più fluida e meglio connessa.

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