RiGenerazioni, da Cariverona 100 milioni per il prossimo triennio
di RedazioneCome si rigenera un territorio trasformando idee in azioni? Qual è la voce dei giovani che ancora non stiamo ascoltando? Quali alleanze possono unire istituzioni, impresa, terzo settore e comunità per un impatto che duri? Con l’evento “RiGenerazioni – In dialogo per il futuro dei territori”, Fondazione Cariverona invita a lasciarsi ispirare da storie, esperienze e sguardi diversi, ascoltando voci dal territorio per costruire insieme i percorsi che accompagneranno il futuro delle comunità. L’appuntamento si è tenuto questa sera, venerdì 7 novembre, al Teatro Ristori.
Al centro dell’incontro, la presentazione dei Documenti di programmazione pluriennale (DPP) 2026–2028 e del Documento di programmazione annuale (DPA) 2026, che mettono a disposizione 100 milioni di euro nel triennio, di cui 33,4 milioni nel primo anno. Una traiettoria operativa con priorità chiare su ambiente, giovani e comunità, sostenuta da strumenti efficaci per trasformare la visione in risultati concreti. In questo quadro nasce lo Young Advisory Board (YAB), nuovo organo consultivo e propositivo della Fondazione: 12 ragazze e ragazzi tra i 18 e i 27 anni, chiamati a portare – da gennaio 2026 – idee e proposte nei processi della Fondazione, partecipare a momenti di lavoro e gestire un budget dedicato. Uno spazio stabile di dialogo tra generazioni che trasforma l’ascolto in partecipazione e responsabilità.
In apertura, il presidente della Fondazione Bruno Giordano ha approfondito la visione che anima il DPP 2026–2028, ponendo la rigenerazione come filo conduttore per il prossimo triennio: riattivare risorse, relazioni e possibilità per trasformare l’esistente in futuro. La programmazione si tradurrà in tre grandi obiettivi strategici: Ambiente e territorio, con interventi di sostenibilità, rigenerazione urbana e ambientale, tutela della biodiversità e sviluppo locale; Giovani, valorizzando talento e partecipazione attraverso percorsi educativi, formativi e occupazionali capaci di rendere attrattivi i luoghi di vita e di lavoro; Comunità accoglienti e solidali, rafforzando coesione e inclusione sociale e creando spazi di incontro, partecipazione e nuova socialità.
A seguire, l’intervento dell’esploratrice, ingegnera e mindset trainer Chiara Montanari che ha portato un keynote che nasce da cinque spedizioni internazionali in Antartide e dall’esperienza come prima italiana a guidare una missione polare, trasformata in un metodo di leadership e collaborazione nei contesti estremi, l’Antarctic Mindset, per affrontare l’imprevisto e tradurlo in azione. La sua testimonianza – dalla stazione Concordia alle basi scientifiche più estreme – ha offerto strumenti pratici su come lavorare insieme, decidere in fretta, guidare team eterogenei e far convivere visione e dettagli quando la complessità aumenta.
Marta Cenzi, responsabile dell’area istituzionale della Fondazione, ha offerto poi lo sguardo operativo sulla nuova programmazione; protagonisti dai territori porteranno testimonianze di progetti sostenuti che hanno trasformato bisogni in nuove opportunità; l’intervento artistico di Teatro Magro ha restituito con il linguaggio della scena la rigenerazione come pratica quotidiana.
In conclusione, Filippo Manfredi, direttore generale della Fondazione, ha accompagnato il talk finale con un focus sul DPA 2026: risorse disponibili, opportunità per i partner e bandi per orientarsi concretamente nei prossimi mesi. A seguire, aperitivo di networking.
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