Rinnovato il contratto regionale le imprese artigiane dell’area Meccanica, Orafi e Odontotecniche
di RedazioneÈ stato rinnovato il Contratto Collettivo Regionale di Lavoro (CCRL) per i dipendenti delle imprese artigiane dell’area Meccanica – Orafi – Odontotecnici del Veneto, un settore che coinvolge 14.500 imprese e circa 70.000 lavoratori. L’accordo, firmato il 30 settembre 2025 da Confartigianato Imprese Veneto, CNA Veneto, Casartigiani Veneto e dalle Organizzazioni sindacali FIOM-CGIL, FIM-CISL e UILM-UIL, resterà in vigore fino al 31 dicembre 2027. Si tratta di un rinnovo di rilievo, che rafforza il sistema contrattuale regionale in un contesto economico complesso, segnato dall’instabilità dei mercati e dalle difficoltà legate ai conflitti internazionali e ai dazi.
L’intesa conferma gli istituti di flessibilità dell’orario di lavoro già previsti e pone grande attenzione alla previdenza complementare, prevedendo un contributo aziendale dell’1,6% della retribuzione utile al TFR per i lavoratori iscritti ai fondi negoziali o che vi aderiranno dopo la stipula. Viene inoltre potenziato il ruolo dell’EBAV, con sostegni economici maggiori per gli under 35 e l’introduzione, dal 1° gennaio 2026, di un unico Fondo Area Meccanica, che accorperà anche quello degli Orafi per rendere più efficiente la gestione della bilateralità. Grazie alle nuove risorse, sarà attivata una prestazione EBAV per il rimborso fino a 200 euro annui delle spese energetiche ai lavoratori con ISEE fino a 23.000 euro.
Sul piano economico, il contratto consolida il welfare aziendale, con importi che cresceranno fino a 200 euro annui nel 2027, e introduce il Premio di Risultato Veneto (PRV), un incentivo economico legato alla produttività aziendale, erogato in tre tranche: 280 euro nel 2026, 300 nel 2027 e 320 nel 2028, con possibilità di conversione in welfare.
Il rinnovo si distingue anche per l’attenzione alla dimensione sociale, istituendo la Banca Ore Solidale e aumentando a dodici mesi il periodo di conservazione del posto di lavoro in caso di malattie gravi come neoplasie.
«Siamo riusciti a costruire un accordo che tiene insieme esigenze di sostenibilità economica e nuove tutele sociali – hanno dichiarato Nerio Dalla Vecchia (Confartigianato Meccanica Veneto), Ivo Maistrello (CNA Meccanica Veneto) e Franco Storer (Casartigiani Veneto) – In una fase di forte incertezza internazionale abbiamo voluto dare stabilità e prospettiva al settore, rafforzando il welfare contrattuale e la bilateralità artigiana. L’obiettivo è rendere il settore più attrattivo per i giovani che vogliono costruire qui il proprio futuro professionale».
Soddisfazione anche dai sindacati: Nicola Panarella (FIM), Antonio Silvestri e Laura Scalzo (FIOM) e Carlo Biasin (UILM) hanno sottolineato che «il rinnovo del contratto regionale dell’artigianato veneto per l’area meccanica rappresenta una tappa centrale. Abbiamo voluto coniugare la necessità di sostenere un comparto strategico per la regione con le istanze dei lavoratori. Dopo l’aumento del salario reale del triennio precedente, introduciamo un premio di risultato, potenziamo le tutele per chi affronta malattie gravi e rafforziamo il potere d’acquisto attraverso il contributo energetico».
Con questo accordo, il sistema dell’artigianato veneto conferma la propria capacità di innovare i modelli contrattuali, ponendo al centro competitività, welfare e sostenibilità sociale, elementi chiave per la crescita del lavoro e dell’economia regionale.
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