Veneto, economia in tenuta: crescita dell’1% e livelli occupazionali ancora alti
di RedazioneIl nuovo Bollettino socio-economico del Veneto, pubblicato dall’Ufficio di Statistica della Regione, delinea per il 2025 un quadro di stabilità e moderata crescita, nonostante le incertezze del contesto internazionale. Le previsioni regionali stimano un aumento del PIL dell’1%, superiore alla media nazionale (+0,6%), sostenuto da consumi delle famiglie in crescita dello 0,9% e da investimenti fissi lordi in aumento del 2,4%.
L’inflazione, dopo aver toccato livelli record negli anni passati, torna a salire ma rimane sotto controllo: ad agosto 2025 si attesta all’1,8%, in linea con l’obiettivo di stabilità dei prezzi. L’aumento riguarda in particolare le spese per abitazione, energia e alimentari, mentre si attenua l’impatto dei beni energetici.
Sul fronte delle imprese, il secondo trimestre dell’anno registra un lieve calo delle aziende attive (-0,6% su base annua), con una contrazione più marcata nei settori agricolo e industriale, mentre i servizi mantengono un andamento stabile. La base imprenditoriale veneta si conferma comunque solida, con oltre 418 mila imprese pari all’8,3% del totale nazionale, e un buon equilibrio tra comparto manifatturiero e terziario.
L’export, punto di forza del sistema economico veneto, mostra un arretramento dell’1,3% nei primi sei mesi del 2025, per un valore di oltre 80 miliardi di euro. Le tensioni geopolitiche hanno inciso sulle vendite verso i mercati tradizionali come Germania (-1,1%), Francia (-2,6%) e Stati Uniti (-5,5%), ma si registrano forti crescite verso i Paesi emergenti, in particolare Emirati Arabi Uniti (+29,6%), Polonia (+7,2%) e Messico (+12,6%). In controtendenza il comparto agroalimentare (+5,7%) e quello orafo (+1,6%), che trainano le esportazioni regionali.
Il turismo veneto continua a rappresentare un pilastro dell’economia regionale. Nei primi sette mesi del 2025 gli arrivi risultano in calo dello 0,9% e le presenze dell’1,7% rispetto al 2024 – anno record – ma nettamente superiori al periodo pre-pandemico del 2019. Le città d’arte, i laghi e la montagna crescono ancora, mentre mare e terme registrano leggere flessioni. In aumento i turisti stranieri (+5,9%), con tedeschi e cinesi in netta ripresa, mentre calano gli italiani (-1,5%).
Sul fronte occupazionale, il Veneto mantiene alti livelli di occupazione e bassa disoccupazione, con un tasso al 3,1%, tra i più bassi in Italia. Rispetto al 2024, gli occupati calano lievemente (-0,3%), ma il mercato del lavoro resta dinamico, con una partecipazione femminile crescente e una solida ripresa post-pandemia.
Dal punto di vista ambientale e sociale, il Bollettino segnala miglioramenti nella qualità dell’aria, con una riduzione dei superamenti dei limiti di PM10 e biossido di azoto. Sul piano sociale, il Veneto conferma una posizione di equilibrio e inclusione, con solo il 12,4% della popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale, quasi la metà della media nazionale.
Il report si chiude con un dato incoraggiante anche sul fronte educativo: le competenze digitali degli studenti veneti risultano tra le migliori in Italia, con oltre il 60% dei ragazzi di seconda superiore che mostra capacità avanzate in comunicazione e collaborazione online.
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