Scuola e lavoro sempre più vicini: al via “Professione Futuro” di Confcommercio Verona

Un nuovo passo concreto verso il dialogo tra mondo scolastico e tessuto produttivo veronese. Si chiama “Professione Futuro: un ponte tra scuola e lavoro” il progetto promosso dal Gruppo Grandi Imprese di Confcommercio Verona, nato per avvicinare gli studenti alle dinamiche aziendali attraverso incontri, testimonianze e momenti formativi con protagonisti dell’economia locale.

La prima edizione ha coinvolto le classi quinte del Liceo Galileo Galilei di Verona, che nelle giornate del 12 e 19 settembre hanno partecipato a tre sessioni formative dedicate alla conoscenza del mondo del lavoro e delle imprese del territorio. Partner del progetto sono state due realtà di primo piano: Rossetto Group, rappresentato da Michele Rossetto, presidente del Gruppo Grandi Imprese e socio dell’azienda, e Volkswagen Group Italia, con l’intervento di Massimo Tremante, direttore delle Risorse Umane.

Per Confcommercio Verona è intervenuta l’avvocato Valentina Avesani, referente dell’area lavoro e relazioni industriali, che ha illustrato agli studenti le differenze tra lavoro autonomo e subordinato, spiegando le principali caratteristiche del contratto di lavoro dipendente e le fasi che ne segnano il ciclo di vita in azienda.

Nella seconda parte degli incontri, spazio alle testimonianze dirette delle due imprese, che hanno offerto una panoramica sulle esigenze attuali del mondo produttivo, sulle competenze più richieste e sull’importanza delle soft skills nei processi di selezione del personale.

Il format, già sperimentato con successo lo scorso anno in alcuni istituti professionali del settore turistico, punta ora a coinvolgere progressivamente nuove scuole del territorio, con cui sono già in corso contatti organizzativi.

«Le finalità del progetto – sottolineano il presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena e il direttore generale Nicola Dal Dosso – sono molteplici: l’orientamento professionale, per fornire agli studenti conoscenze utili a indirizzare al meglio i propri studi o le future ricerche di impiego; la riduzione dello scollamento, troppo spesso percepito da giovani e imprenditori, tra il mondo della scuola e quello dell’impresa; la conoscenza dei contratti, per promuovere, seppur indirettamente, la cultura della legalità nel mondo del lavoro».

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