Riorganizzazione di Poste Italiane, i sindacati proclamano lo sciopero nazionale il 3 giugno
di Matteo ScolariLa riorganizzazione aziendale messa in atto da Poste Italiane sta generando forti disagi nella città di Verona e in tutta la provincia. La SLC CGIL, che non ha sottoscritto l’accordo aziendale per le nuove disposizioni, segnala con preoccupazione i numerosi ritardi nella consegna della corrispondenza e l’aggravarsi delle condizioni lavorative per il personale addetto al recapito.
In seguito alla drastica riduzione delle zone di recapito, il personale ha visto aumentare in modo esponenziale le aree di competenza, rendendo impossibile mantenere la puntualità e l’efficacia del servizio. A pagarne il prezzo sono da una parte i lavoratori, già provati da un turnover elevato e contratti a tempo determinato, spesso senza una zona fissa; dall’altra, i cittadini veronesi che si trovano a fare i conti con disservizi frequenti.
Secondo la segreteria territoriale di SLC CGIL, la situazione ha generato una forte tensione in particolare al Centro di Recapito di Verona (p.le XXV Aprile), ma anche nei centri di Bardolino, Bussolengo, Villafranca, San Bonifacio e Legnago dove il personale è carente e gli accorpamenti di zona peggiorano l’efficienza del servizio. I portalettere a tempo indeterminato si trovano inoltre a fronteggiare carichi eccessivi, con la prospettiva di affrontare la stagione estiva in condizioni climatiche avverse.

Durante le ultime riunioni regionali, SLC CGIL e UIL Poste hanno espresso fermamente la loro contrarietà alla riorganizzazione, già penalizzante a fronte della chiusura di circa 70 uffici postali in Veneto, temendo un ulteriore deterioramento del servizio pubblico essenziale. A tale proposito, le sigle sindacali hanno deciso di non firmare l’accordo aziendale, ritenendo la strategia di Poste Italiane inadeguata e penalizzante.
A fronte di questa situazione, è stato indetto uno sciopero nazionale per martedì 3 giugno, con l’obiettivo di far pressione su Poste Italiane affinché riveda radicalmente il progetto di riorganizzazione, tuteli i lavoratori e garantisca un servizio dignitoso per la cittadinanza.
Le rivendicazioni sindacali sono chiare: si chiede un servizio efficiente, più assunzioni stabili, la fine della precarietà diffusa, maggiori tutele in materia di sicurezza sul lavoro e il mantenimento degli uffici postali nei territori. Temi che si pongono non solo sul piano sindacale ma anche su quello sociale e politico, richiedendo una presa di posizione decisa da parte delle istituzioni.
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