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LIDL, sciopero nazionale il 24 maggio: a Verona presidio ad Arcole

di Matteo Scolari
Le sigle sindacali scendono in piazza per chiedere un contratto integrativo equo. A Verona la protesta si concentra nel punto vendita di Via Padovana ad Arcole.

Sabato 24 maggio si terrà in tutta Italia lo sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori di LIDL, promosso dalle sigle Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS. Anche Verona parteciperà attivamente alla mobilitazione, con un presidio organizzato davanti al punto vendita di Via Padovana 1A, Arcole, dalle 10:30 alle 12:00.

La protesta nasce dall’insoddisfazione crescente per l’andamento delle trattative sul Contratto Integrativo Aziendale. Le proposte avanzate dalla direzione aziendale – tra cui buoni spesa e una tantum – sono state giudicate inadeguate rispetto agli eccellenti risultati economici dell’azienda. LIDL Italia, infatti, ha superato i 7 miliardi di fatturato con utili complessivi per 1,3 miliardi negli ultimi cinque anni, numeri che, secondo i sindacati, impongono una redistribuzione più equa della ricchezza generata.

I rappresentanti sindacali territoriali Graziella Belligoli, Giosuè Rossi e Gabriele Bozzini denunciano che la strategia aziendale rimane ancorata a una logica di flessibilità estrema e carichi di lavoro insostenibili, soprattutto per il personale part-time, che costituisce il 75% dell’organico. In questo contesto, le richieste sindacali si concentrano su premi di risultato, salario aggiuntivo fisso, buoni pasto e una migliore organizzazione del lavoro, elementi considerati essenziali per una conciliazione più equilibrata tra produttività e benessere dei dipendenti.

Graziella Belligoli
Graziella Belligoli

«Lo sciopero è una scelta necessaria per dare un segnale forte all’azienda – affermano congiuntamente Belligoli, Rossi e Bozzini – i lavoratori non possono continuare a sostenere i ritmi attuali senza un adeguato riconoscimento economico e organizzativo.» Il presidio di Arcole, simbolico e strategico, vuole rendere visibile il malessere che attraversa magazzini e punti vendita, e che si traduce in sofferenza organizzativa, precarietà e disuguaglianze.

Nonostante i reiterati appelli, LIDL ha finora rifiutato tutte le proposte migliorative, alimentando una tensione sindacale che adesso si esprime nella forma dello sciopero. L’obiettivo delle sigle è chiaro: tornare al tavolo con una controparte disponibile a negoziare soluzioni strutturali, nel rispetto della dignità e della professionalità di chi, ogni giorno, garantisce il funzionamento della catena distributiva.

Il presidio è aperto alla partecipazione non solo del personale LIDL ma anche dei cittadini che vorranno manifestare la propria solidarietà con una vertenza che tocca temi centrali come giustizia retributiva, salute e sostenibilità del lavoro. Secondo le sigle, il contrasto tra la crescita economica dell’azienda e il blocco dei miglioramenti contrattuali è un segnale allarmante, che non può essere ignorato nel contesto più ampio del lavoro nel settore della distribuzione moderna organizzata.

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