Veneto in crescita nonostante le incertezze: PIL, lavoro e turismo trainano l’economia regionale
di Matteo ScolariIl Veneto chiude il 2024 con un bilancio economico solido, confermando la capacità del sistema regionale di resistere a un contesto globale segnato da incertezze, tensioni geopolitiche e rallentamento dei consumi. È quanto emerge dal bollettino socio-economico di aprile 2025, redatto dalla Statistica regionale, che analizza l’andamento di PIL, occupazione, turismo, inflazione, export, trasporti e altri indicatori chiave. A commentare i risultati è il Presidente Luca Zaia, che parla di «un Veneto capace di stare al passo con le sfide», in particolare grazie alle performance del settore turistico e del mercato del lavoro.
Il 2024 è stato definito «anno record per il turismo»: gli arrivi sono cresciuti del +3,3%, mentre le presenze turistiche hanno fatto segnare un +2,2% rispetto al 2023. Un dato che testimonia la ritrovata attrattività del territorio, sostenuta da una rete ricettiva consolidata e da una programmazione turistica efficace.
Ottime notizie anche dal fronte occupazionale: il numero di occupati in Veneto ha raggiunto quota 2.230.000, con un incremento dello 0,2% sull’anno precedente. Il tasso di occupazione totale si attesta al 70,2%, contro una media nazionale del 62,2%, mentre la disoccupazione ha toccato il minimo storico del 3%, confermando il Veneto come una delle regioni più virtuose del Paese.
Il PIL regionale, secondo le stime di Prometeia, si è attestato a +0,5% nel 2024, con una previsione di +0,8% nel 2025, a fronte di un PIL italiano previsto a +0,6%. A sostenere la crescita saranno i consumi delle famiglie venete, stimati in aumento dello 0,9% nel 2025, e gli investimenti fissi lordi, previsti a +1,2% nello stesso anno. Anche se modesti, questi numeri si collocano in un quadro macroeconomico europeo di crescita lenta: l’UE è data in aumento dello 0,9% nel 2024 e dello 0,8% nel 2025, mentre il FMI prevede una crescita globale del +3,3% nel 2024 e +2,8% nel 2025.
Sul fronte inflazione, nel primo trimestre 2025 il Veneto ha registrato un incremento del +2,2%, trainato dai beni energetici e dai servizi ricettivi. Tuttavia, su base annua, il 2024 si chiude con un tasso di inflazione regionale dell’1,3%, in linea con il dato italiano pari all’1%. Particolarmente rilevanti i cali dei prezzi per abitazione, energia e combustibili, scesi dal +1,5% al -5,9%, e per i prodotti alimentari, che passano dal +10,1% al +2,7%.
Non mancano, però, segnali di rallentamento. Nei primi mesi del 2025 il settore turistico ha registrato una flessione del -3,8% nelle presenze, complice l’anticipo del Carnevale. Anche il numero di imprese risulta in calo del -0,8% rispetto al primo trimestre 2024, con una contrazione generalizzata in tutti i macrosettori, fatta eccezione per i servizi, che mantengono un segno positivo.
Particolarmente incoraggianti i dati sui Neet (giovani che non studiano e non lavorano): nel 2024 si è registrata una diminuzione del 14%, portando l’incidenza al 9% sui 15-29enni, già in linea con il target europeo 2030. Tuttavia, tra i giovani stranieri residenti in Veneto, la quota di Neet rimane elevata, intorno al 25%, contro l’8,6% degli italiani.
Anche trasporti e logistica mostrano segnali di espansione: gli aeroporti veneti hanno movimentato 18,3 milioni di passeggeri nel 2024, con una crescita del +3,1% su base annua. I porti di Venezia e Chioggia hanno registrato un aumento del +3,7% delle tonnellate di merci movimentate, confermando il buon andamento del comparto logistico.
Nel complesso, i dati raccontano di un Veneto che riesce a contenere le turbolenze globali e che dimostra un dinamismo strutturale, soprattutto in ambiti chiave come il turismo, l’occupazione e i trasporti. Le sfide rimangono, ma le previsioni per il 2025 lasciano intravedere un percorso di crescita moderata, ma costante, in linea con i migliori standard europei.
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