Crisi Vetrerie Riunite e Borromini. Piubello: «Lavoriamo per il ricollocamento dei lavoratori»
di Matteo ScolariLa crisi che ha investito il settore metalmeccanico in provincia di Verona sta lasciando il segno anche a Colognola ai Colli. Due aziende in particolare, Borromini e Vetrerie Riunite, entrambe riconducibili alla stessa proprietà, hanno comunicato pesanti difficoltà, con il rischio concreto di decine licenziamenti e chiusure. La sindaca Giovanna Piubello, allertata dalla situazione, è intervenuta attivando sin da subito un confronto con istituzioni e aziende per cercare soluzioni concrete. A Focus Verona Economia, ha raccontato lo stato dell’arte e le azioni messe in campo.
Sindaca Piubello, quando ha appreso delle difficoltà di Borromini e Vetrerie Riunite, quale è stata la sua prima reazione?
Da subito ho provato una grande amarezza. Il tessuto produttivo di Colognola è avanzato, dinamico, quindi sapere che due realtà industriali così importanti stavano vivendo momenti difficili ci ha colto un po’ di sorpresa. In particolare, la crisi di Borromini è legata al calo delle vendite nel settore automotive, dato che l’azienda produceva stampi per i fanali delle automobili.
Ha avuto modo di confrontarsi con l’azienda?
Sì, ho incontrato l’amministratore delegato di Borromini. Mi ha confermato che l’intenzione della proprietà era quella di affidare a un referente portoghese il compito di gestire la chiusura dello stabilimento. Una notizia davvero difficile da digerire, anche perché coinvolge molte famiglie del nostro territorio.
Come si è mossa l’amministrazione comunale?
Appena ricevute le prime informazioni, mi sono messa in contatto con la Regione Veneto, parlando direttamente con l’assessore Valeria Mantovan, che ha dato la piena disponibilità a collaborare e a valutare tutte le possibilità per attivare ammortizzatori sociali. Inoltre, abbiamo partecipato a un tavolo istituzionale in Provincia di Verona, alla presenza del presidente, per discutere possibili strategie di sostegno ai lavoratori colpiti.
La situazione è ancora incerta?
Sì, purtroppo per quanto riguarda Borromini, la chiusura è stata confermata. Tuttavia, ci sono anche segnali positivi nel nostro territorio.
Quali?
Due aziende della zona industriale di Colognola mi hanno contattata perché stanno espandendo la loro attività e hanno bisogno di personale, anche nell’immediato. Una di queste, ad esempio, ha aperto due nuove linee di produzione per la pasticceria. Un’altra, sempre nel settore metalmeccanico, mi ha contattata proprio ieri per ricercare operai e personale amministrativo.
Quindi esistono già opportunità di ricollocamento per i lavoratori coinvolti?
Assolutamente sì. Mi sono attivata per mettere in contatto i lavoratori delle aziende in crisi con queste realtà che assumono. Credo fermamente che il ruolo dell’amministrazione comunale, in questi casi, sia quello di facilitare il dialogo e favorire ogni possibile ricollocamento. Vogliamo dare un segnale concreto di vicinanza e di speranza alle famiglie coinvolte.
In conclusione, come descriverebbe oggi il tessuto economico di Colognola ai Colli?
Direi che, nonostante questa fase critica, il nostro tessuto economico resta vivo e dinamico. Accanto alle crisi aziendali, ci sono realtà che stanno investendo e crescendo, e questo è un segnale importante. L’obiettivo dell’amministrazione è chiaro: non lasciare indietro nessuno e trasformare una crisi in un’opportunità di rilancio e solidarietà.
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