Nuova call-to-action

Georg Fischer di Valeggio: lavoratori protestano davanti all’azienda

di Matteo Scolari
Si è svolto oggi lo sciopero di 8 ore e il presidio davanti ai cancelli della Georg Fischer PFCI S.r.l. di Valeggio sul Mincio per protestare contro la chiusura dello stabilimento e il licenziamento collettivo di 45 lavoratori.

Si è svolto oggi lo sciopero di 8 ore e il presidio davanti ai cancelli della Georg Fischer PFCI S.r.l. di Valeggio sul Mincio, organizzato dalla RSU FIOM e dal funzionari i sindacali Flavio Capone e Michele Micheletti per protestare contro la chiusura dello stabilimento e il licenziamento collettivo di 45 lavoratori.

La decisione della multinazionale svizzera Georg Fischer AG di chiudere il sito produttivo, annunciata senza un adeguato confronto con i sindacati, ha scatenato un’ondata di indignazione tra i dipendenti. Secondo l’azienda, la chiusura sarebbe dovuta a un calo dei volumi produttivi, ma i lavoratori contestano questa versione, sottolineando che il bilancio 2023 si è chiuso in positivo e che i dati del 2024 sono in linea con le aspettative.

Alta tensione tra i lavoratori e mobilitazione in crescita

Durante la mobilitazione, che si è tenuta dalle 8:00 alle 9:30, i lavoratori hanno denunciato la mancanza di trasparenza della multinazionale e hanno chiesto soluzioni alternative per evitare i licenziamenti. Il presidio ha visto la partecipazione di numerosi dipendenti e rappresentanti sindacali, con interventi che hanno sottolineato l’importanza di un’azione congiunta tra sindacati, istituzioni e azienda per garantire il futuro occupazionale.

«Contestiamo fermamente la mancanza di chiarezza della proprietà sulla reale motivazione della chiusura», ha dichiarato Flavio Capone, funzionario FIOM Verona. «Chiediamo il ritiro immediato della procedura di licenziamento collettivo e l’apertura di un tavolo di confronto con la direzione aziendale, anche per valutare soluzioni alternative che possano salvaguardare i livelli occupazionali e il futuro dei lavoratori».

Prossime mosse: incontro con l’Unità di Crisi della Regione Veneto

Dopo un primo incontro tra sindacati e azienda, che non ha portato a soluzioni concrete, la FIOM ha avanzato la richiesta di attivazione della cassa integrazione straordinaria. Tuttavia, l’azienda ha risposto proponendo un prolungamento della cassa integrazione a fronte di una riduzione del pacchetto di buonuscita, proposta ritenuta inaccettabile dal sindacato.

Per contrastare questa chiusura unilaterale, la FIOM ha richiesto l’intervento dell’Unità di Crisi della Regione Veneto, con un primo incontro fissato per il 26 febbraio. L’obiettivo è quello di coinvolgere le istituzioni locali in una trattativa che possa portare a soluzioni alternative, come la ricerca di un investitore interessato a rilevare il sito produttivo o strategie per il mantenimento dei posti di lavoro.

«Ci auguriamo che l’incontro del 26 febbraio possa aprire un dialogo costruttivo con la proprietà e portare a un ripensamento della decisione», ha aggiunto Capone. «Nel frattempo, continueremo a mobilitarci per difendere il diritto al lavoro e la dignità dei dipendenti dello stabilimento di Valeggio».

Il presidio e lo sciopero di oggi rappresentano il primo atto di protesta, ma i sindacati sono pronti a nuove mobilitazioni se non verranno trovate soluzioni concrete per i lavoratori coinvolti.

👉 VUOI RICEVERE IL SETTIMANALE ECONOMICO MULTIMEDIALE DI VERONA NETWORK?
👉 ARRIVA IL SABATO, È GRATUITO!

PER RICEVERLO VIA EMAIL

Condividi ora!