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Veneto protagonista dell’innovazione: in crescita i depositi di brevetti nel 2024

di Matteo Scolari
L’analisi di Bugnion sui dati UIBM evidenzia un aumento dell’8,3% delle invenzioni brevettate, con Padova e Vicenza trainanti. Verona si conferma polo strategico.

Il Veneto si conferma una regione ad alta vocazione innovativa, con un aumento significativo dei depositi di brevetti nel 2024. Secondo l’analisi condotta da Bugnion, società leader nella consulenza in Proprietà Intellettuale, sulla base dei dati UIBM (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi), il numero di brevetti depositati è cresciuto dell’8,3% rispetto al 2023, segnalando un trend positivo per il comparto dell’innovazione.

Marco Lissandrini, direttore della sede veronese di Bugnion, ha evidenziato come questo dato rifletta una crescente fiducia delle imprese nel valore della tecnologia e della protezione della proprietà intellettuale. A guidare questa espansione sono state le province di Padova (393 nuovi brevetti, +30%), Treviso (104 depositi, +30%) e Vicenza (316 nuovi brevetti, +18%).

Marco Lissandrini.

La provincia di Verona si mantiene un punto di riferimento per l’innovazione, nonostante una leggera flessione rispetto al 2023. Nel 2024, infatti, sono stati registrati 244 nuovi brevetti, in calo rispetto ai 290 dell’anno precedente, quando si era verificato un boom del 30% rispetto al 2022. Lissandrini ha sottolineato che questa flessione non rappresenta un’inversione di tendenza, ma piuttosto un assestamento naturale dopo la crescita eccezionale dell’anno precedente.

Se da un lato il comparto brevetti ha registrato una crescita, il numero di marchi registrati in Veneto è leggermente diminuito, passando da 3.077 nel 2023 a 2.953 nel 2024 (-4%). Anche il settore design ha subito una contrazione più marcata, con un calo del 18% (da 2.362 depositi nel 2023 a 1.928 nel 2024). L’unica provincia a mostrare un segno positivo nel settore design è stata Treviso, a conferma del dinamismo locale nell’innovazione estetica e funzionale dei prodotti.

Secondo Lissandrini, il Veronese continua a mostrare un’elevata competitività nei settori manifatturiero e tecnologico, con una spiccata propensione all’investimento in ricerca e sviluppo (R&D). L’analisi complessiva dei dati dimostra che le aziende scaligere credono nell’innovazione e nella tutela della propria creatività, mantenendo un ampio margine di crescita.

Il Veneto si conferma dunque un motore dell’economia nazionale, con un’industria che punta sulla creatività e sulla protezione della proprietà intellettuale per affrontare le sfide del mercato globale.

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