L’export dei distretti industriali del Triveneto sfiora i 10 miliardi di euro
di Matteo ScolariIl Monitor dei distretti industriali del Triveneto, curato dal Research Department di Intesa Sanpaolo, evidenzia un export complessivo di quasi 10 miliardi di euro nel terzo trimestre del 2024. Tuttavia, il dato segna una flessione dell’1,3% a prezzi correnti, in controtendenza rispetto alla media nazionale che invece cresce dell’1,3%.
Nonostante il calo complessivo, il Friuli-Venezia Giulia si distingue con una crescita del +4,6% (+31,4 milioni di euro), grazie al buon andamento dei Mobili e pannelli di Pordenone, del Caffè di Trieste e dei Vini e distillati del Friuli. Il Veneto segna un calo del -1,9% (-153,8 milioni di euro), mentre il Trentino-Alto Adige chiude il trimestre con una contrazione del -0,8% (-11,3 milioni di euro).

Tra i settori che si distinguono positivamente troviamo l’Oreficeria di Vicenza, che registra un aumento del +5,5%, trainata dalla domanda da Paesi Bassi, Francia e Sudafrica. Il settore agroalimentare conferma il proprio ruolo di traino con ottime performance nei Vini del Veronese (+9,7%), nel Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene (+10,1%), nei Dolci e pasta veronesi (+13,3%), nelle Carni di Verona (+5,5%) e nell’Ittico del Polesine e Veneziano (+7,9%). Crescono anche le Materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova (+1,7%) e le Biciclette di Padova e Vicenza (+11,4%). Nel settore metalmeccanico, la Termomeccanica di Padova resta in territorio positivo (+1,3%), grazie alla forte domanda dagli USA, dagli Emirati Arabi Uniti e dalla Russia.
Il sistema moda veneto è tra i comparti più penalizzati, con un calo generalizzato che vede un’unica eccezione nell’Oreficeria di Vicenza. Le Calzature del Brenta subiscono una flessione del -13,7%, a causa del rallentamento della domanda di lusso e delle tensioni geopolitiche. L’Occhialeria di Belluno registra un calo del -5,5%, con un forte impatto delle vendite negli Stati Uniti (-30,5%), in Turchia e Hong Kong.
Le esportazioni sono state sostenute dai mercati di Asia Centrale e Medio Oriente, con Kirghizistan, Emirati Arabi Uniti, Israele e Arabia Saudita tra i principali acquirenti, e da quelli di Asia Orientale, con risultati positivi in Vietnam, Giappone e Corea del Sud. Il Nord America, con il Canada e gli Stati Uniti, ha rappresentato un’ulteriore area di crescita. In Europa, il rallentamento della Germania non ha impedito un aumento delle esportazioni in Spagna (+3,4%), mentre in 20 distretti su 42 si è registrato un miglioramento delle vendite verso il mercato tedesco.

Secondo Cristina Balbo, Direttrice regionale Veneto Ovest e Trentino Alto Adige di Intesa Sanpaolo, l’export triveneto ha dimostrato grande capacità di adattamento. «Abbiamo colto segnali positivi in alcuni distretti del Veneto, nonostante la difficoltà della Germania. In particolare, la crescita negli Emirati Arabi Uniti, in Arabia Saudita e in Europa conferma la competitività delle nostre imprese. Ci aspettiamo una ripresa più marcata nel 2026, favorita dal progressivo allentamento delle politiche monetarie».
Nel 2024, Intesa Sanpaolo ha erogato quasi 3 miliardi di euro a imprese e famiglie venete, confermandosi banca di riferimento per il territorio e supportando le aziende nell’innovazione digitale e nella transizione sostenibile.
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