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Sella: «Cambiamenti climatici? Serve un approccio nuovo alla gestione delle colture»

di Matteo Scolari
Mirko Sella, vicepresidente di CIA Verona, parla delle sfide a cui sono chiamati gli agricoltori, tra queste anche quelle rappresentate dai fenomeni metereologici sempre più estremi.

Nell’ultima puntata di Focus Verona Economia – Speciale Settimana Veronese della Finanza, incentrata sul settore agroalimentare, gli studi di Verona Network hanno accolto numerose personalità di spicco. Tra queste, Mirko Sella, vicepresidente della Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) di Verona, ha fornito una panoramica sui cambiamenti, le sfide e le opportunità che l’agricoltura veronese sta affrontando. Ecco la trascrizione integrale dell’intervista:

Vicepresidente, parliamo di un settore fondamentale per la nostra economia e il nostro territorio: l’agricoltura. Quali sono, a suo avviso, le principali sfide che i produttori agricoli veronesi stanno fronteggiando oggi?

Il settore agricolo sta attraversando una fase di grandi cambiamenti, dettata principalmente dall’aumento dei costi e dall’esigenza di adattarsi a un mercato sempre più competitivo. La crisi energetica e l’aumento del costo delle materie prime sono elementi che incidono pesantemente sui bilanci delle aziende agricole. Un’altra sfida significativa è quella climatica: i produttori si trovano a dover affrontare eventi atmosferici sempre più estremi e imprevedibili, e questo richiede un approccio nuovo alla gestione delle colture.

Quindi la sostenibilità e l’innovazione diventano fondamentali. Come sta affrontando CIA Verona questi aspetti?

Come Confederazione, ci impegniamo a supportare gli agricoltori nell’adozione di pratiche più sostenibili e tecnologicamente avanzate. Abbiamo avviato progetti che mirano all’efficienza nell’uso delle risorse idriche e alla riduzione dell’impatto ambientale. Inoltre, promuoviamo l’adozione di tecnologie innovative come i sistemi di monitoraggio meteorologico e sensori che aiutano gli agricoltori a gestire meglio le proprie coltivazioni, intervenendo solo quando necessario. Questo non solo riduce i costi, ma contribuisce anche alla sostenibilità delle pratiche agricole.

Parliamo di giovani. C’è un rinnovato interesse da parte dei giovani per il settore agricolo? E in che modo la CIA sta incoraggiando le nuove generazioni a investire in agricoltura?

Sì, fortunatamente vediamo un ritorno dei giovani verso il mondo agricolo, spinti dalla voglia di innovare e di portare una visione diversa rispetto alle generazioni precedenti. Come CIA, crediamo che il futuro dell’agricoltura passi proprio attraverso di loro. Abbiamo messo in campo diversi programmi di formazione per fornire le competenze necessarie a questi ragazzi e li supportiamo anche nelle procedure di accesso ai fondi europei e nazionali, affinché possano investire con più facilità. Inoltre, il digitale sta cambiando profondamente il settore, e i giovani, con la loro familiarità con la tecnologia, sono il valore aggiunto che ci permette di cogliere queste opportunità.

Un ultimo punto su cui vorremmo soffermarci: come vede il futuro dell’agricoltura veronese in questo contesto così complesso?

Sono convinto che l’agricoltura veronese abbia tutte le potenzialità per crescere e diventare un modello di eccellenza. Certo, le sfide non mancano, ma se riusciremo a unire la tradizione con l’innovazione e la sostenibilità, possiamo fare la differenza. Dobbiamo essere pronti a cogliere le opportunità dei mercati esteri e ad adattarci ai nuovi trend di consumo, come la richiesta di prodotti bio e a km zero. Inoltre, penso sia fondamentale valorizzare le produzioni tipiche veronesi, che rappresentano un patrimonio unico per il nostro territorio.

Mirko Sella: Grazie a voi. È sempre un piacere poter discutere di temi così importanti per il nostro territorio.

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