Veghini (CISL): «Necessaria una strategia condivisa per il futuro di Verona»
di RedazioneIn occasione della 20esima Settimana Veronese della Finanza, Focus Verona Economia, in onda ogni giovedì sera su Radio Adige TV, ha ospitato Giampaolo Veghini, Segretario Generale della CISL Verona, per discutere di lavoro, sicurezza e formazione. L’intervista, condotta dal direttore Matteo Scolari, si è concentrata sui temi più urgenti che riguardano i lavoratori veronesi.
L’inflazione sta pesando sempre di più sulle tasche dei lavoratori. Voi siete stati impegnati in diverse manifestazioni, sia nel pubblico che nel privato, per cercare di risolvere queste difficoltà. Come affrontate il problema dell’aumento dei costi e della necessità di rinnovare i contratti?
Sì, il rinnovo dei contratti è stato fondamentale per cercare di rispondere alle necessità salariali. Tuttavia, l’inflazione è aumentata enormemente negli ultimi anni, toccando quasi le due cifre. Questo ha avuto un impatto devastante sui lavoratori, dai giovani agli anziani, fino ai pensionati. Per questo è essenziale lavorare in sinergia con il territorio e le amministrazioni locali, per trovare soluzioni concrete che possano alleggerire il peso di questa situazione.
Parlando di sicurezza sul lavoro, Verona per anni ha avuto il triste primato di essere tra le province più a rischio. Ci sono stati miglioramenti quest’anno?
Abbiamo registrato un leggero miglioramento, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Verona conta ancora undici morti sul lavoro nel 2024. Molte delle irregolarità si riscontrano nel settore dell’edilizia, dove più del 50% delle aziende controllate non è in regola. È fondamentale lavorare sulla cultura della sicurezza nelle aziende, collaborando con le scuole e i lavoratori per promuovere una maggiore consapevolezza e responsabilità.
Un altro tema che affrontiamo spesso è quello dell’occupazione. Il tasso di disoccupazione a Verona è basso, ma ci sono comunque molte problematiche legate alla qualità dei contratti offerti. Qual è la vostra analisi?
È vero, Verona ha un tasso di disoccupazione del 3,1%, che sembra positivo. Tuttavia, molti contratti sono a tempo determinato e part-time, soprattutto nel settore turistico e dei servizi. Questo porta a una forte precarizzazione, che non offre attrattiva per i giovani, i quali spesso preferiscono cercare opportunità all’estero. Abbiamo scuole di eccellenza sul territorio, ma molti giovani non trovano lavoro di qualità qui e vanno via.
Uno dei problemi più urgenti è anche quello demografico. Come influisce sul mercato del lavoro e cosa si può fare per invertire questa tendenza?
Il problema demografico è enorme. Nei prossimi 14 anni, gli over 65 a Verona aumenteranno del 40%, mentre la popolazione giovanile continua a diminuire. Dobbiamo lavorare insieme come territorio per rendere la nostra provincia più attrattiva per i giovani, migliorando le infrastrutture, l’accesso alla casa e le opportunità di lavoro. Se non agiamo subito, rischiamo di trovarci con un grave squilibrio tra domanda e offerta di lavoro.
In conclusione, quali sono i prossimi passi per affrontare queste sfide
Dobbiamo costruire una strategia condivisa per il futuro di Verona. Non basta una visione industriale o territoriale a breve termine, ma serve una lista di azioni concrete per affrontare una questione alla volta. Invito tutti gli attori coinvolti – istituzioni, associazioni e imprese – a lavorare insieme per trovare soluzioni sostenibili.
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