Castellini (Univr): «IA parte integrante delle nostre vite»
di RedazioneGiovedì 12 settembre, durante la trasmissione Focus Verona Economia condotta dal direttore di Verona Network Matteo Scolari, si è discusso di intelligenza artificiale (IA) con numerosi ospiti. Tra questi, il professor Alberto Castellini, ricercatore presso l’Università di Verona, ha parlato dell’evoluzione dell’IA e dell’importanza di formare nuove generazioni di esperti attraverso il corso di laurea magistrale in Artificial Intelligence dell’ateneo veronese. Ecco i punti salienti dell’intervista.
L’università di Verona ha da due anni a questa parte un corso di laurea magistrale molto interessante e innovativo, attualissimo perché stiamo parlando di intelligenza artificiale. Professore, ci racconta come è nato questo progetto e che riscontro avete avuto?
Qualche anno fa abbiamo deciso di avviare questo corso di laurea magistrale. È un programma biennale che risponde alle esigenze della società contemporanea. L’obiettivo è preparare esperti in intelligenza artificiale capaci di progettare, sviluppare e mantenere queste tecnologie, con particolare attenzione anche agli aspetti di sicurezza. Il corso ha avuto subito successo, con un numero significativo di iscritti già dal primo anno, e abbiamo visto una conferma di interesse anche nel secondo anno.
Queste tecnologie stanno avendo un impatto sempre più importante nella quotidianità. Gli studenti, immagino, non possono permettersi di ignorarle.
Assolutamente. L’intelligenza artificiale è ormai parte integrante della nostra vita. Le auto autonome sono forse l’esempio più conosciuto, ma ci sono tantissime applicazioni: dai telefoni alle tecnologie che utilizziamo tutti i giorni. Le aziende sono sempre più interessate a sviluppare queste tecnologie, e questo crea una grande richiesta di figure professionali qualificate.
Quindi c’è stato un contatto diretto con le aziende?
Sì, fin dall’inizio ci siamo confrontati con le cosiddette “parti sociali”, ovvero esponenti di aziende locali e nazionali. Ci hanno confermato la necessità di competenze nell’ambito dell’IA, e questo ha rafforzato la nostra decisione di creare un corso che non fosse solo teorico, ma anche fortemente orientato alla pratica e all’applicazione reale.
È una sfida anche per il personale docente, considerando la velocità con cui evolve la tecnologia.
Esatto. L’evoluzione tecnologica è così rapida che ciò che viene studiato oggi potrebbe diventare obsoleto in pochi anni. Per questo motivo cerchiamo di fornire agli studenti una solida base nei fondamenti dell’intelligenza artificiale, così che possano adattarsi facilmente ai futuri sviluppi. I docenti stessi devono costantemente aggiornarsi per rimanere al passo.
Ci ha parlato di alcuni progetti interessanti, come quello dell’ispezione subacquea. Può raccontarci di più?
Uno dei progetti su cui stiamo lavorando riguarda lo sviluppo di droni acquatici per il monitoraggio delle acque. Questi piccoli droni possono acquisire dati e monitorare la qualità delle acque di laghi e fiumi, come il Lago di Garda. È un esempio di come l’IA possa essere applicata per risolvere problemi concreti, come la sostenibilità ambientale. Collaboriamo con altre università e aziende per sviluppare questi progetti.
Oltre ai droni aerei, ora conosciamo anche quelli acquatici, dunque.
Esatto. Questi droni sono solo una delle tante applicazioni che sviluppiamo con i nostri partner. Il nostro obiettivo è formare gli studenti non solo a livello teorico, ma anche pratico, introducendoli direttamente nel mondo del lavoro attraverso progetti concreti.
Il corso ha registrato una crescita anche nel numero di iscritti, giusto?
Sì, siamo partiti con circa 25 studenti il primo anno, ma il numero è già più che raddoppiato quest’anno. Abbiamo molte richieste, anche dall’estero, il che ci conferma che il nostro approccio è valido.
Quali consigli darebbe ai suoi studenti per affrontare questa disciplina in continua evoluzione?
Consiglio di concentrarsi sui fondamenti. La nostra laurea bilancia teoria e pratica, ma è fondamentale comprendere i principi matematici e informatici che stanno alla base dell’IA. Solo così si potrà avere successo, anche quando le tecnologie cambieranno. Inoltre, le opportunità di lavoro sono molteplici: dallo sviluppo software, all’ambito bancario, ai videogiochi e al monitoraggio ambientale.
Il corso è interamente in inglese, corretto?
Esatto. Tutti i corsi sono in inglese, il che permette anche a studenti stranieri di partecipare. Questo rende il corso molto appetibile a livello internazionale.
Guarda l’intervista al professor Castellini dal minuto 16:12
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