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Industria veronese, ancora in calo nel primo trimestre 2024

di Matteo Scolari
L'indagine di Confindustria Verona certifica il quinto calo consecutivo nella produzione, registrando un decremento del 3,78% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

L’industria manifatturiera veronese chiude il primo trimestre del 2024 con un quinto calo consecutivo nella produzione, registrando un decremento del 3,78% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante questo dato negativo, le previsioni per il futuro lasciano intravedere un possibile cambio di tendenza, con una prospettiva di crescita moderata del 0,69% per il trimestre successivo.

La capacità produttiva delle aziende veronesi è scesa, con solo il 62% delle imprese che la dichiarano normale o soddisfacente, rispetto all’82% del trimestre precedente. Questo calo è accompagnato da una diminuzione delle vendite su tutti i mercati: le vendite extra UE sono diminuite del 2,6%, mentre sul mercato nazionale si è registrata una variazione negativa del 3,36%. Le vendite verso i mercati europei hanno subito il colpo più duro, con un calo del 5,04%, rispetto al -3,7% della precedente rilevazione.

La debolezza del mercato europeo e il calo delle esportazioni extra UE hanno impattato significativamente sugli ordini, che continuano a seguire un trend negativo, con una diminuzione del 5,03%, rispetto al -3,7% della rilevazione precedente.

Prospettive di lavoro e prezzi

Nonostante le difficoltà attuali, il 70% delle aziende mantiene prospettive di lavoro a medio e lungo termine. Tuttavia, i prezzi delle materie prime e dei prodotti finiti continuano a scendere, con una diminuzione rispettivamente dell’1,76% e dell’1,25% nel primo trimestre.

Settore dei servizi

Nel settore dei servizi, la situazione appare più stabile, con il 78% delle imprese che registra un fatturato stabile o in aumento.

Il commento di Raffaele Boscaini, presidente di Confindustria Verona

Raffele Boscaini, presidente Confindustria Verona.
Raffele Boscaini, presidente Confindustria Verona.

Raffaele Boscaini, presidente di Confindustria Verona, ha commentato: «La fotografia dell’andamento economico della nostra manifattura non è certamente delle più rosee, anche se le prospettive ci fanno sperare che il peggio sia passato. Il rischio peggiore, però, di fronte a questi numeri, è quello di restare fermi in attesa che la situazione migliori. Per questo, nella nostra ultima indagine, abbiamo voluto capire quanto le nostre imprese stiano guardando avanti, con un focus sull’Intelligenza Artificiale (IA). Quasi un’azienda su quattro ha dichiarato di avere già investito o intende investire prossimamente in tecnologie di IA, aspettandosi benefici come un miglioramento dell’efficienza e della produttività, una riduzione dei costi e degli errori.

Diverse imprese ritengono inoltre che l’IA possa avere impatti diretti sul lavoro, migliorandone la qualità e sostituendo alcune mansioni. La ricerca di personale è sempre più difficile e anche l’ultimo rapporto Veneto di Banca d’Italia ha evidenziato quanto il calo demografico inciderà sulla produttività. A Verona, più di un quarto delle aziende ha bisogno di assumere nuovo personale per far fronte al ricambio naturale dato dai pensionamenti.

Il fatto che le imprese stiano programmando investimenti in IA è sicuramente positivo. Ci aspettiamo che, con l’entrata nel vivo del piano Transizione 5.0, ci possa essere un’ulteriore spinta ad investire. Se i numeri ancora non disegnano una situazione in miglioramento, i segnali di un tessuto vivace e attivo ci sono tutti».

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