Non autosufficienza, i sindacati chiedono un tavolo permanente
di Matteo ScolariSi è tenuto ieri pomeriggio presso l’Hotel San Marco di Verona il convegno dal titolo “La non autosufficienza a Verona”, organizzato dalle tre principali sigle sindacali dei pensionati, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, per discutere le proposte unitarie sul tema della non autosufficienza e per chiedere alle istituzioni, a tutti i livelli, la creazione di un tavolo permanente sugli anziani e la riattivazione dell’Osservatorio sulle case di riposo come strumento di monitoraggio e di programmazione. L’evento ha avuto altresì l’obiettivo di portare alla luce le carenze attuali e avanzare richieste concrete per migliorare la situazione.
L’incontro è stato introdotto da Gianluigi Meggiolaro, Segretario generale UILP UIL Verona, seguito dalla relazione di Viviana Fraccaroli, Segretaria generale FNP CISL Verona, e si è concluso con l’intervento di Adriano Filice, Segretario generale SPI CGIL Verona. Tra gli ospiti sono intervenuti Manuela Tomasi, Presidente della Conferenza dei Presidenti delle IPAB di Verona, Maria Mastella, geriatra e consigliera di amministrazione URIPA, e Tomas Chiaramonte, Segretario generale ADOA.

I dati illustrati durante il convegno sono allarmanti. In Veneto si contano 328.045 anziani non autosufficienti, pari al 28,4% degli over 65. A Verona, il numero di non autosufficienti è di 60.199, sempre il 28,4% della popolazione over 65. Tuttavia, l’offerta di servizi residenziali e semiresidenziali è nettamente insufficiente: solo 34.218 posti letto in tutta la regione, con una domanda che, secondo una ricerca di IRES Veneto, dovrebbe essere di 51.232 posti. Nel territorio dell’Ulss 9 di Verona, i posti letto accreditati sono 5.495, suddivisi tra 19 IPAB pubbliche e 52 strutture private accreditate. La nuova programmazione regionale prevede di portare i posti letto a 6.197, ma le richieste in lista d’attesa sono già 1.700 (erano 300 tre anni fa), di cui 305 con disabilità gravissime.

I rappresentanti sindacali hanno evidenziato le gravi carenze nell’attuazione della legge delega sulla Non Autosufficienza da parte del Governo e la necessità di un maggiore impegno a livello locale. Tra i punti critici sollevati, la mancanza di una definizione unitaria di non autosufficienza e l’insufficienza dei servizi offerti, soprattutto per le patologie dementigene, che incidono per il 39% tra gli anziani non autosufficienti.
Le richieste del Sindacato sono precise e mirate:
- Adeguare il numero di posti letto per anziani non autosufficienti.
- Adeguare il numero di impegnative di residenzialità alla totalità dei posti letto disponibili.
- Modulare l’importo delle impegnative in base al grado di non autosufficienza.
- Aumentare i posti e le impegnative di residenzialità per gli anziani con patologie dementigene e Alzheimer.
- Garantire una quota equa a carico dell’ospite, con rette parametrate alla condizione economica.
- Potenziare i centri diurni per non autosufficienti come risposta alternativa e/o complementare alla residenzialità.
- Ridefinire gli standard di personale, aumentando i minuti di assistenza.
- Includere i sindacati dei lavoratori e dei pensionati nel tavolo interistituzionale per l’area anziani non autosufficienti.
Il convegno ha rappresentato un importante momento di confronto e di proposta, con l’ulteriore obiettivo di creare un tavolo permanente sugli anziani e di riattivare l’Osservatorio sulle case di riposo tanto utile durante l’emergenza Covid. Le sigle sindacali hanno ribadito l’urgenza di interventi concreti per garantire dignità e assistenza agli anziani non autosufficienti. L’auspicio è che le istituzioni competenti (assenti il Comune di Verona e l’Ulss9 Scaligera) recepiscano le istanze presentate e agiscano tempestivamente per colmare le lacune del sistema attuale.
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