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Cantina di Soave, Raifer: «Daremo maggiore valorizzazione alle denominazioni»

di admin
Il direttore generale di Cantina di Soave Wolfgang Raifer, intervistato ai microfoni di Verona Economia, esprime entusiasmo per il ritorno al Vinitaly in presenza dopo la buona esperienza della Special Edition di ottobre, e svela la direzione che la Cantina ha intenzione di prendere nei prossimi anni.

La 54^ edizione di Vinitaly è alle porte, mancano meno di dieci giorni all’inizio della nuova fiera internazionale dedicata al mondo del vino, di nuovo in presenza e a pieno regime. Tra le aziende veronesi protagoniste c’è anche Cantina di Soave. Abbiamo avuto ospite in studio il direttore Wolfgang Raifer.
Direttore, un appuntamento tanto atteso. C’è grande fibrillazione tra gli operatori anche perché mancava da due anni. Come si sta preparando Cantina di Soave?
C’è tanta euforia perché, finalmente, come lei ha detto, dopo due anni possiamo fare un Vinitaly in presenza. È vero che c’è stata una Special Edition a ottobre 2021, però ovviamente il Vinitaly nella sua interezza è un’altra cosa. Noi ci stiamo preparando, abbiamo ovviamente avvisato tutti i nostri clienti, sia esteri che a livello nazionale e ci aspettiamo un buon Vinitaly.
Nonostante appunto le difficoltà anche di raggiungere l’Italia da alcuni Paesi, per esempio il Giappone, dove alcune rotte aeree sono state cambiate, attendete buyer un po’ da tutto il mondo.
Facendo riferimento ai dati comunicati da Vinitaly, quest’anno c’è un record per quanto riguarda l’incoming dei buyer. E noi possiamo dire che avremo una presenza nutrita. Certo, c’è anche qualche disdetta, vista la situazione attuale che si è venuta a creare a causa conflitto russo-ucraino.
Cantina di Soave significa tante denominazioni: Soave, Valpolicella, Garda, Custoza, Durello, Bardolino…un ventaglio ampio che comprende un po’ tutte denominazioni veronesi. È cresciuta molto la vostra realtà negli ultimi anni.
Cantina di Soave è nata nel 1898, prima solo presente nel territorio di Soave e nel corso degli anni ci sono state alcune date importanti dove ci sono state delle incorporazioni per fusioni di altre cooperative. Stiamo parlando di Cazzano di Tramigna, della Cantina d’Illasi, della Cantina Montecchia di Crosara e alla fine abbiamo adesso anche una sede nella zona lago. In questi 6400 ettari e con questi 2000 soci che fanno parte della nostra realtà abbiamo un territorio molto esteso in tutta la provincia di Verona.
CLICCA SULL’IMMAGINE PER GUARDARE L’INTERVISTA Tra l’altro negli ultimi anni sono stati fatti degli investimenti importanti anche per allargare la sede, appunto, di Soave, la sede centrale. Investimenti che stanno dando frutti?
Sono investimenti in funzione della nostra dimensione, in funzione del lavoro che stiamo svolgendo per affermare le nostre denominazioni sia a livello nazionale che a livello internazionale. Quindi abbiamo fatto investimenti soprattutto per aumentare la capacità di confezionamento. Cantina di Soave prima di questo investimento produceva circa 30 milioni di bottiglie, la possibilità o l’obiettivo a lungo medio lungo termine sarà quello di raggiungere il massimale. Oggi siamo arrivati a circa 45 milioni di bottiglie, quindi stiamo crescendo secondo i nostri programmi.
Dicevamo, grande entusiasmo e grande voglia di partecipare a questo Vinitaly. Però ci si va con qualche preoccupazione perché il contesto internazionale, lo sappiamo, presenta delle criticità. Anche dal punto di vista poi del conto economico incide questa situazione di tensione internazionale, pensiamo al caro energia e al rincaro delle materie prime.
È una situazione molto particolare. Io ho iniziato come direttore generale in Cantine di Soave dal 1° gennaio 2020 e da lì in poi tra pandemia, tra una forte ripresa economica poi il caro energia e non ultimo il conflitto russo-ucraino, mi sono ritrovato in una situazione molto difficile da gestire, dovuta soprattutto all’incertezza. Anche se negli ultimi anni abbiamo imparato a conviverci bene.
Siete sempre riusciti a lavorare anche durante il lockdown e avete sempre prodotto e venduto. Avete utilizzato anche lo strumento online e lo avete potenziato per sopperire a quelle che erano le mancanze, magari del settore Horeca?
Cantine di Soave, per le sue dimensioni, per i canali che segue è presente in tutti i canali a partire dalla ristorazione e grande distribuzione. Negli ultimi anni, dal 2017 in poi, abbiamo investito anche fortemente sull’online e quindi eravamo già pronti a questo periodo. È stato un risvolto molto positivo. Ovviamente tutti gli aspetti hanno due facce della medaglia e l’aspetto positivo era che gran parte delle vendite si è concentrata sulla grande distribuzione e gran parte delle vendite si è distribuito anche sul canale on line, un canale che ha approfittato molto da questo punto di vista.
Nonostante le turbolenze, bisogna darsi degli obiettivi. Quali sono gli obiettivi a medio lungo termine per Cantina di Soave?
Due punti: maggiore valorizzazione delle denominazioni e maggiore chiarezza per quanto riguarda il nostro posizionamento e i nostri marchi. A questo proposito lanceremo un rebranding del nostro prodotto più importante a livello di spumante, che è il Lessini Durello, quindi verrà posta al centro Cantina di Montecchia. Quindi non parleremo solo più di Cantina di Soave, ma parleremo delle singole anime della nostra cantina. Quindi un domani parleremo più di cantina di Montecchia di Crosara per quanto riguarda i Lessini Durello; Soave per quanto riguarda la Cantina di Soave; del Valpolicella per quanto riguarda la Cantina d’Illasi, poi, daremo anche la giusta importanza alle denominazioni del lago, quindi si va in questa direzione. Il primo passo sarà appunto la presentazione dei due vini spumanti Metodo Classico e Metodo Charmat al Vinitaly, ai nostri clienti consumatori, e questo è il primo passo importante verso questo obiettivo che ci siamo posti.
Al Vinitaly, dove vi possiamo trovare?
Vinitaly al padiglione quattro. Ci trovate come sempre sul nostro stand, rinnovato anche dall’immagine, quindi vi aspettiamo nel padiglione quattro.

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