Riparte la vendita di piante e la manutenzione del verde
di admin– Confagricoltura Verona esprime soddisfazione per il via libera alle manutenzioni del verde, contenuto nell’ultima ordinanza del governatore Luca Zaia, e alla vendita al dettaglio di piante e fiori nei vivai.
“Nell’ultima ordinanza scompare il divieto di commercio di prodotti florovivaistici in punti vendita autonomi che era stato inserito nell’ordinanza precedente di Zaia – spiega Massimo Fontana, presidente dei florovivaisti di Confagricoltura Verona e titolare di Fontana L’arte del Verde a San Giorgio in Salici “Torna a valere, quindi, il Dpcm nel punto in cui sottolinea che sono consentite le attività di produzione, trasporto e commercializzazione di prodotti agricoli ammesse dall’articolo 1, comma 1, lettera f, con il chiarimento relativo sul florovivaismo che era arrivato da Palazzo Chigi, in cui era stato spiegato che “è consentita la vendita al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti, ammendanti e di altri prodotti simili”. Questo vale però per chi ha il codice Ateco 01, cioè le coltivazioni agricole, e non per chi ha solo la licenza di commercio relativa a piante e fiori. Comunque ora il grosso del settore riparte e ci auguriamo che le nostre 1.500 aziende florovivaistiche venete, di cui oltre 200 nel Veronese, riescano a ripartire, anche se abbiamo perso tutto marzo e metà mese di aprile, che costituiscono l’80 per cento del nostro fatturato annuale”.
Claudio Previatello, responsabile nazionale del settore florovivaismo di Anga– Giovani di Confagricoltura, consiglia di avere a portata sempre tutta la documentazione per dimostrare di essere in regola: “È meglio farsi mandare una visura camerale dal proprio commercialista, in modo da mostrare il codice dell’azienda in caso di controlli – sottolinea -. Oggi, dopo un mese e mezzo di stop, finalmente ripartiamo, ma il danno subito è grande e la confusione fatta è stata tanta. Ora vengono soprattutto a chiederci piantine da orto. Con i fiori abbiamo perso tutte le vendite legate alle primule ed altre primizie oltre a tutte le feste più importanti, da Pasqua alla Festa del Papà”.
Tra marzo e aprile sono stati migliaia gli ordini disdetti e milioni le piantine da orto e da fiore buttate al macero, a causa della chiusura dei grandi centri di giardinaggio e delle fiorerie. Un grave danno è derivato anche dall’annullamento di tutte le fiere, compreso il Vinitaly, dei convegni e degli eventi, alla chiusura dei ristoranti e dei locali pubblici, oltre alle tante cerimonie rimandate o ridimensionate legate a matrimoni, cresime e comunioni.
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