Servizio Civile all’estero e in Italia con ProgettoMondo Mlal. Candidature entro il 26 giugno
di adminEvidenzia Mario Mancini, presidente di ProgettoMondo Mlal: “In un momento storico incerto per i giovani il Servizio Civile, che è remunerato, può aprire nuove possibilità lavorative e rappresentare, in ogni caso, una vera esperienza di vita”.
È quanto successo a Vanni de Michele, veronese che, dopo una laurea in Economia del turismo, grazie al Servizio civile in Bolivia ha deciso di lavorare nel mondo della cooperazione internazionale. Ha trovato subito impiego con ProgettoMondo Mlal, in Perù, e oggi è cooperante in Kenia con un’altra realtà. “Con il servizio civile ho capito che era già dentro di me una visione etica della vita e del mondo, che non avevo ben chiaro ai tempi dell’università”, dichiara.
Ragazzi e ragazze tra i 18 e 29 anni non ancora compiuti, quest’anno sono chiamati a impegnarsi nel settore dell’educazione e istruzione, per la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza nel campo dei diritti umani e in quello della sicurezza alimentare.
In Italia ProgettoMondo Mlal è pronta a far salire a bordo 4 giovani a Verona e uno a Rovereto per la promozione culturale l’educazione alla pace. Le offerte sono consultabili sul sito Focsiv (www.focsiv.it).
L’invio della domanda può essere effettuato con posta elettronica certificata a info@pec.mlal.org, oppure tramite raccomandata o con consegna a mano a ProgettoMondo Mlal viale Palladio 16 37138 Verona. Per dubbi o informazioni scrivere a serviziocivile@mlal.org.
Forte della sua decennale esperienza, ProgettoMondo Mlal ha tracciato un identikit del Casco bianco tipo: donna (65,9%), uomo (34,1%), di età compresa tra i 27 (23,8%) e i 26 anni (22,7%), in numero minore 28 anni (10,2%), 22 e 24 anni (9,1%), il resto sotto i 22 anni. Scolarità alta con il 60% laurea magistrale o master, 30% laurea triennale, 10% diplomati. Vive al Nord il 65,9% dei giovani, il 19,3% nel Centro Italia e il 14,7% al Sud. L’85,2% ha scelto il Servizio civile all’estero mentre il restante 14,8% è rimasto in Italia.
Le destinazioni, a seconda dei progetti, sono state principalmente la Bolivia (20,4%), il Marocco (18,1%), il Perù (13,6%), Brasile (11,3%) e a seguire Mozambico, Nicaragua, Guatemala e Burkina Faso. La maggior parte si è ritenuta soddisfatta dell’esperienza, ritenendola di crescita umana (85%) con un aumento di autostima, capacità organizzativa e tolleranza.
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