LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DELLE IMPRESE: IL D.LGS. 231/2001. MODELLI, FORMULARI E SCHEMI PRATICI
di adminAutore: Damiano Marinelli, Andrea Barretta
Editore: Nuova Giuridica
Pagine: 272
Anno: luglio 2012
ISBN: 978-88-6383-094-1
Prezzo (di copertina): 32,00 Euro
Target: Avvocati, Professionisti, Imprenditori
L’ingresso nel nostro ordinamento del D.lgs. 231/2001 ha notevolmente innovato il panorama giuridico e imprenditoriale italiano, grazie all’introduzione di un nuovo modo di concepire in termini professionali il contesto aziendale. Il presente lavoro intende offrire uno sguardo panoramico sui principi introdotti dal D.lgs. 231/2001 senza dimenticare, tuttavia, i risvolti concreti non irrilevanti derivanti da questa disciplina, attraverso un approccio pragmatico che intenda chiarificare i concetti giuridici in esso contenuti, con il preciso obiettivo di fornire quegli strumenti necessari per la comprensione della novella del 2001 a dieci anni dalla sua entrata in vigore anche a quel target di soggetti che, pur non essendo in possesso di una formazione giuridica, intendono comunque acquisire quelle conoscenze minime sugli aspetti salienti del decreto.
PREMESSA
PARTE PRIMA – NORMATIVA E PROFILI TEORICI
CAPITOLO PRIMO – IL DECRETO LEGISLATIVO N. 231/2001
1.1 Caratteristiche fondamentali e ambito di applicazione
1.1.1 Cenni generali sull’origine della disciplina
1.1.2 Ambito di applicazione oggettivo del D.lgs. 231/2001
1.1.3 Ambito di applicazione soggettivo del D.lgs. 231/2001
1.1.4 Gli enti non lucrativi
1.1.5 Gli enti di piccole dimensioni
1.1.6 Gli enti criminali
1.1.7 Gli enti di diritto straniero
1.1.8 Le holdings
1.1.9 Il gruppo di imprese
1.1.10 Responsabilità amministrativa e vicende modificative dell’ente: cenni generali
1.1.11 La trasformazione dell’ente
1.1.12 La fusione dell’ente
1.1.13 La scissione dell’ente
1.1.14 Cessione e conferimento di azienda
1.2 La natura della responsabilità
1.3 Il modello organizzativo come forma di esonero dalla responsabilità. La colpa di organizzazione
1.4 Il meccanismo di punibilità
1.4.1 I concetti di interesse e vantaggio
1.4.2 L’apparato sanzionatorio previsto dal D.lgs. 231/2001
1.4.3 La sanzione pecuniaria
1.4.4 Le sanzioni interdittive
1.4.5 La pubblicazione della sentenza di condanna e la confisca
1.4.6 Le misure cautelari
1.4.7 La nomina del commissario giudiziale in luogo delle misure interdittive
1.4.8 La prova liberatoria
1.4.9 Il processo penale come luogo di accertamento della responsabilità dell’ente: le ragioni
1.4.10 La trasformazione delle finalità del processo penale: da luogo di accertamento del reato a strumento preventivo
1.4.11 Accertamento della responsabilità amministrativa dell’ente e regole processualpenalistiche: profili critici
1.5 L’adeguamento al D.lgs. 231/2001 da parte delle imprese in Italia
CAPITOLO SECONDO – LA SCELTA DELLA SOCIETÀ E L’APPROCCIO METODOLOGICO ADOTTATO
2.1 La scelta della Società
2.2 Le Linee guida di Confindustria
2.2.1 Perché adeguarsi al D.lgs. 231/2001
2.2.2 L’estensione ai reati colposi
2.3 Metodologie per effettuare un’analisi e una valutazione dei rischi all’interno dell’ente
2.3.1 Il concetto di rischio accettabile
2.3.2 Il ruolo dell’Internal audit nel modello 231
2.3.3 Come strutturare un modello di organizzazione, gestione e controllo
2.3.4 Un modello curato nel suo aggiornamento continuo alla realtà aziendale
CAPITOLO TERZO – L’ORGANISMO DI VIGILANZA
3.1 Identificazione dell’Organismo di vigilanza
3.1.1 Modalità di nomina e revoca dell’Organismo di vigilanza e le cause di ineleggibilità
3.1.2 Funzioni dell’Organismo di vigilanza
3.1.3 La rilevanza dei flussi informativi
3.1.4 Gli obblighi di reporting aziendale
3.1.5 Il concetto di whistleblowing nell’ambito del D.lgs. 231/2001
3.1.6 I rapporti dell’Organismo di vigilanza verso gli organi societari
3.1.7 L’Organismo di vigilanza negli enti di piccole dimensioni
3.1.8 L’Organismo di vigilanza nella disciplina sulla sicurezza sul lavoro
3.2 La responsabilità dell’Organismo di vigilanza
3.2.1 Responsabilità penale
3.2.2 Responsabilità civile
3.3 L’Organo di vigilanza nel gruppo di imprese
CAPITOLO QUARTO – IL SISTEMA DISCIPLINARE
4.1 I destinatari del sistema disciplinare
4.1.1 Rapporti con il sistema penale
4.1.2 Inadempimento e soggetti in posizione apicale
4.1.3 Il sistema disciplinare e i soggetti sottoposti all’altrui direzione: i lavoratori subordinati
4.1.4 Il sistema disciplinare e i lavoratori parasubordinati ed autonomi
4.1.5 Sulla nozione di elusione fraudolenta nel modello organizzativo
CAPITOLO QUINTO – LE BANCHE E IL D.LGS. 231/2001
5.1 Il Modello 231 nella banca: un esempio di sistema organizzativo
5.2 Le attività sensibili
5.2.1 Attività sensibili nei rapporti con la Pubblica Amministrazione
5.2.2 Attività sensibili concernenti la falsità in monete, carte di pubblico credito e valori di bollo
5.2.3 Attività sensibili concernenti i reati societari
5.2.4 Attività sensibili concernenti i reati di market abuse
5.2.5 Attività sensibili concernenti i delitti aventi finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico
5.2.6 Attività sensibili relative ai reati di ricettazione e riciclaggio. L’aggiornamento della normativa dal D.lgs. 231/2001 al D.lgs. 231/2007
5.2.7 Attività sensibili concernenti delitti informatici
5.2.8 Attività sensibili relative ai reati di omicidio colposo e lesioni gravi colpose compiuti in violazione delle norme antinfortunistiche
5.2.9 Attività sensibili concernenti i reati di induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci dinanzi all’autorità giudiziaria
5.2.10 Reati transnazionali e criminalità organizzata
5.3 Le banche e le assicurazioni: nuovi regolamenti e adempimenti ai sensi del D.lgs. 231/2001
5.3.1 Il Regolamento n. 36 del 31 gennaio 2011 emanato dall’ISVAP
5.3.2 Il provvedimento della Banca d’Italia del 10 marzo 2011
5.4 I primi dieci anni di applicazione del D.lgs. 231/2001
5.4.1 Prospettive di riforma
5.4.2 Profili applicativi
5.4.3 La costituzione di parte civile nel processo a carico degli enti
PARTE SECONDA – MODELLI, FORMULARI E SCHEMI PRATICI
SEZIONE PRIMA – QUESTIONARI DEI CONTROLLI INTERNI
A) Conoscenza dell’attività aziendale
1. Informazioni generali
2. Il processo industriale
3. Il ciclo finanziario
4. Altri settori
B) Guida per i programmi di verifica da adottare in riferimento al rischio di impresa
C) Fogli di valutazione del modello di organizzazione e di gestione
1. Foglio di valutazione del Modello di Organizzazione e Gestione
2. Obiettivi del controllo interno
D) Questionari di controllo interno suddivi in cicli produttivi
D.1) Ciclo spese-debiti
1. Foglio di valutazione del controllo interno
2. Organigramma del ciclo spese – debiti
D.2) Ciclo ricavi-crediti
1. Foglio di valutazione del controllo interno
2. Organigramma del ciclo vendite – clienti – incassi
D.3) Ciclo produttivo-magazzino
1. Foglio di valutazione del controllo interno
2. Organigramma del ciclo produttivo – magazzino
3. Questionario sulla fatturazione
D.4) Ciclo finanziario: cassa e banche
1. Foglio di valutazione del controllo interno
2. Organigramma del ciclo finanziario cassa e banche
D.5) Ciclo del personale
1. Foglio di valutazione del controllo interno
2. Organigramma del ciclo retribuzioni
3. Rischio di impresa
4. Obiettivi del controllo interno
4.1 Possibili aspetti del controllo interno
4.2 Obiettivi del controllo interno
4.3 Questionario sul controllo interno
D.6) Ciclo immobilizzazioni materiali
1. Foglio di valutazione del controllo interno
2. Organigramma del ciclo immobilizzazioni materiali
3. Rischio di impresa
4. Obiettivi del controllo interno
4.1 Possibili aspetti del controllo interno
4.2 Obiettivi del controllo interno
4.3 Questionario sul controllo interno
D.7) Ciclo immobilizzazioni immateriali
1. Foglio di valutazione del controllo interno
2. Organigramma del ciclo immobilizzazioni immateriali
3. Rischio d’impresa
4. Questionario sul controllo interno
D.8) Ciclo computer information system
1. Foglio di valutazione del controllo interno
2. Organigramma del ciclo C.I.S.
3. Obiettivi del controllo interno (615 ter – quater – quinquies – 617 – quater – quinquies – 635 bis c.p.)
3.1 Obiettivi del controllo interno
D.9) Ciclo patrimonio netto
1. Foglio di valutazione del controllo interno
2. Organigramma del ciclo patrimonio netto
3. Rischio d’impresa
4. Obiettivi del controllo interno
4.1 Possibili aspetti del controllo interno
4.2 Questionario sul controllo interno
D.10) Omaggi – Spese di rappresentanza
1. Foglio di valutazione del controllo interno
2. Organigramma del ciclo Omaggi
3. Organigramma del ciclo Spese di Rappresentanza
4. Omaggi
5. Spese di rappresentanza
D.11) Consulenze e prestazioni professionali
1. Foglio di valutazione del controllo interno
2. Organigramma del ciclo Consulenze e prestazioni professionali
3. Consulenze e prestazioni professionali
D.12) Liberalità e no profit
1. Foglio di valutazione del controllo interno
2. Organigramma del ciclo Liberalità e No Profit
D.13) Procedimenti giudiziali e arbitrali
1. Foglio di valutazione del controllo interno
2. Organigramma del ciclo Procedimenti giudiziali ed arbitrali
D.14) Rapporti con la Pubblica Amministrazione
1. Foglio di valutazione del controllo interno
2. Organigramma del ciclo Rapporti con la pubblica amministrazione
D.15) Sicurezza sul lavoro
1. Foglio di valutazione del controllo interno
2. Organigramma del ciclo Sicurezza sul lavoro
SEZIONE SECONDA – CONTROLLI DELL’ORGANISMO DI VIGILANZA
Check list 1: Esame preventivo sull’obbligo di adozione del D.lgs. 231/2001
Check list 2: Difficoltà di attuazione del Modello di Organizzazione e Gestione 231/2001
Check list 3: Determinazione dell’adeguatezza del Modello già adottato dalle aziende
Check list 4: Reati ed illeciti ex Dlgs. 231/2001
4.1 Reati contro la Pubblica Amministrazione
4.2 Reati informatici
4.3 Reati societari
4.4 Reati di terrorismo ed eversione
4.5 Reati contro la personalità individuale
4.6 Reati in materia di abusi di mercato
4.7 Reati in materia di lavoro
4.8 Reati di criminalità transnazionale, ricettazione, riciclaggio
SEZIONE TERZA – COMUNICAZIONI
1) Modello di lettera di conferma c/c postale
2) Modello di lettera di richiesta di conferma bancaria
3) Modello per richiesta di informazioni per debiti a lungo termine
4) Modello di lettera di richiesta di informazioni ai legali
5) Modello di lettera di richiesta di informazioni al consulente fiscale
6) Modello di conferma delle giacenze di merci presso terzi
7) Modello di conferma delle giacenze di merci di terzi presso la società
8) Modello di conferma dei depositi cauzionali
9) Modello di lettera di richiesta di conferma di crediti
In Evidenza
Verona accelera più di Veneto e Italia: PIL pro capite a +1,9%

Manovra 2026: Confartigianato Verona promuove il rigore, ma boccia Transizione 5.0

Grana Padano denuncia gli attivisti anti-allevamenti intervenuti a Natale

Ferrero in Italia, fatturato in aumento e 108 milioni di investimenti industriali nel 2024-2025

Lavoro in Veneto, frenata nel terzo trimestre 2025: tiene Verona con +4.600 occupati

Intesa Sanpaolo e BEI: 700 milioni di euro per il sostegno delle PMI e mid-cap italiane

Produzione industriale veronese: trend positivo anche nel quarto trimestre

Primo investimento di Newport & Co: acquisito il 100% di Prodotti BAUMANN S.r.l.

Imprenditoria femminile, l’Italia guida la classifica della lavoratrici indipendenti



