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Crisi Vetrerie Riunite e Borromini: sciopero e presidio sotto Veneto Lavoro

di Matteo Scolari
Giovedì 13 marzo, a partire dalle 10:30, avoratori e lavoratrici delle due aziende scenderanno in piazza con un presidio davanti alla sede di Veneto Lavoro, in via Ca’ Marcello a Mestre.

Giovedì 13 marzo sarà una giornata decisiva per il futuro delle Vetrerie Riunite e della Borromini. A partire dalle 10:30, lavoratori e lavoratrici delle due aziende scenderanno in piazza con un presidio davanti alla sede di Veneto Lavoro, in via Ca’ Marcello a Mestre, per manifestare contro i licenziamenti annunciati. La mobilitazione accompagnerà l’incontro ufficiale tra le parti, previsto per le 11:00, al quale parteciperanno i rappresentanti dei fondi portoghesi Tangor e Teak Capital, proprietari delle aziende, oltre a delegati della Regione Veneto, Fiom Cgil, Filctem Cgil e RSU.

L’agitazione nasce dalla decisione dei nuovi proprietari di procedere con 49 esuberi tra i lavoratori a tempo indeterminato di Vetrerie Riunite, avviando di fatto un processo di ridimensionamento che potrebbe coinvolgere anche i 70 lavoratori in somministrazione. Questa decisione segue la chiusura già annunciata di Borromini, segnale di un progressivo smantellamento del sito produttivo di Colognola ai Colli.

Borromini Colognola ai Colli
Uno slogan appeso fuori dall’azienda.

Le motivazioni fornite dall’azienda per giustificare i tagli – ovvero la necessità di contenere i costi di produzione e affrontare la concorrenza estera – non convincono i sindacati, che sottolineano come negli ultimi anni non siano stati fatti investimenti significativi in tecnologia e automazione. Secondo Fiom e Filctem Cgil, questa mancanza di innovazione ha reso l’azienda meno competitiva, mettendo ora a rischio il futuro di centinaia di lavoratori.

I sindacati denunciano inoltre l’assenza di trasparenza da parte della proprietà, che dopo aver rilevato Vetrerie Riunite e Borromini alla fine del 2023, ha rapidamente avviato un piano di dismissione senza coinvolgere adeguatamente le istituzioni e le rappresentanze sindacali. I segretari generali di Fiom e Filctem Verona hanno dichiarato: «Abbiamo il fondato sospetto che il gruppo stia spostando i propri investimenti all’estero, in particolare in Cina, e che il sito produttivo di Colognola ai Colli non rientri più nei loro piani di sviluppo. Ci auguriamo che l’incontro di giovedì possa fermare questa deriva e riportare un dialogo serio tra le parti».

Uno striscione appeso fuori dalla sede dell’azienda Vetrerie Riunite.

La mobilitazione dei lavoratori sarà un passaggio fondamentale per chiedere risposte chiare e per tutelare i posti di lavoro di chi ha contribuito, negli anni, a rendere Vetrerie Riunite e Borromini aziende leader nel settore. Inoltre, i sindacati ribadiscono che le due aziende hanno beneficiato di aiuti pubblici negli ultimi anni, motivo per cui la proprietà ha un debito morale ed economico nei confronti del territorio e dei lavoratori.

L’incontro del 13 marzo sarà quindi un banco di prova per verificare se esistono margini di trattativa o se le decisioni della proprietà sono già state prese. I sindacati e i lavoratori chiedono un intervento concreto da parte della Regione Veneto, affinché venga garantita una soluzione che salvaguardi l’occupazione e il futuro produttivo dell’area.

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