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Inquinamento atmosferico. Le nuove e straordinarie misure regionali. Importanti la salute dei cittadini e il rispetto per l’ambiente.

di admin
Costituiranno, certe misure, una grande e forzata rinuncia, ma porre un limite alla produzione d’inquinamento è dovere, verso l’ambiente e verso la società, nel quale, la stessa vive.

       
Si è tenuto mercoledì 17 marzo 2021, il Tavolo Tecnico Zonale convocato dalla Provincia di Verona per illustrare le nuove misure straordinarie della Regione, finalizzate al contenimento dell’inquinamento atmosferico. L’iniziativa è inserita nel contesto dell’accordo di Bacino Padano che comprende Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte, segnala Provincia di Verona. Presenti, al Tavolo, erano il Consigliere provinciale con delega all’Ambiente, Sergio Falzi, l’Assessore all’Ambiente del Comune di Verona, Ilaria Segala, Sindaci e rappresentanti degli altri Comuni scaligeri, tecnici e funzionari della Regione del Veneto, di Arpav e della Provincia. Tra le nuove misure, e quelle rafforzate, introdotte da una delibera della Giunta Regionale pubblicata il 12 marzo e già vigente, sono previsti: lo stop dei veicoli privati, fino a Euro 4 diesel compresi in allerta verde, nei giorni feriali dalle 8,30 alle 18,30 a Verona e in diversi Comuni della cintura cittadina (al momento il blocco resterà però sospeso come già precedentemente previsto per il periodo della pandemia); lo stop fino agli Euro 2 diesel nei comuni con popolazione tra i 10 mila e i 30 mila abitanti, non compresi nell’agglomerato di Verona, già dall’allerta verde; l’abbassamento di un grado, nelle abitazioni e negli edifici pubblici, in allerta arancio e rossa; l’estensione del divieto di spandimento di liquami zootecnici, in condizioni di allerta arancio o rossa, tranne, mediante iniezione o con interramento immediato ed eccetto la zona “Alpi e Prealpi” e, infine, l’estensione su tutto il territorio regionale – anche in questo caso esclusa la zona “Alpi e Prealpi” – del divieto di combustione di biomasse, per stufe inferiori alla categoria ambientale “3 stelle”, in allerta verde, e inferiori a “4 stelle” in condizioni di allerta arancio o rossa. Inoltre il periodo temporale di diverse misure, per il triennio, è stato ampliato dal primo ottobre al 30 aprile(precedentemente, si fermava al 31 marzo). “Le misure sono già da applicare, tranne quella per gli Euro 4 in allerta verde che rimarrà sospesa durante la pandemia – spiega il consigliere Falzi –. Sono azioni, coordinate tra le Regioni del Bacino Padano, in esecuzione alla sentenza di novembre della Corte di Giustizia Europea che ha condannato l’Italia in quanto, in alcune zone, si è superato sistematicamente il limite di PM10. La Regione sta già predisponendo verifiche sulle attività a cui sono tenuti i Comuni, invito quindi i Sindaci ad adottare gli atti necessari per le nuove misure. Inoltre va ricordato che la stessa Regione, per alcune azioni, ha previsto dei fondi di sostegno”. Certi limiti non possono essere superati: lo richiede anche l’obbligo, soprattutto, morale verso la società, in questi giorni, martoriata, peraltro, dalle misure antivirus.
Pierantonio Braggio

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