NUOVA VITA PER IL FAMIGERATO “CAMPONE”
di adminEx “Campone”: un esterno imponente e ben conservato, ma un interno infernale. L’edificio – d’origine austriaca e risalente, all’incirca all’anno 1850 – dopo essere stato anche sede del 79° Fanteria e carcere giudiziario, sino al 1997, è caduto nel più desolante abbandono. Non potendo lasciare in tale stato un sì valido edificio, peraltro centralissimo, vicino a Piazza Bra, sono sorte diverse ipotesi d’utilizzo, con funzioni adeguate alla sua posizione in città, nel quadro della riqualificazione dello stesso, come avviene per altri contenitori cittadini, pure in abbandono. La superficie dell’edificio, di importante valore architettonico e storico, con i suoi 240 m di lunghezza, e l’area, che lo circonda, ammontano a 19.000 mq, dei quali 15.000, dati dai tre piani, di cui lo stabile si compone. Il quale, oggi, di proprietà privata – esso è solo uno dei 145, per i quali sono giunte manifestazioni d’interesse, da parte di privati, alla rigenerazione – potrebbe ospitare, si ipotizza, nel piano terra, uffici, negozi e locali per la ristorazione; nel secondo, potrebbe un ostello della gioventù, mentre non manca l’idea crearvi anche un parcheggio di tre piani interrati. Un’adatta area verde, d’intorno, potrebbe abbellire il tutto. "Entrare qua, dentro fa sempre effetto, sapendone la storia. Sono anni che si parla di come recuperare questo immobile misterioso – ha detto il sindaco -. Ora, grazie alla Variante 29, c’è la possibilità concreta di farlo rivivere e di connetterlo, con il tessuto cittadino. Al di là di questo muro, a pochi metri di distanza, c’è la cittadella della giustizia veronese, il Tribunale con tutte le sue sezioni, la Corte d’assise e gli uffici giudiziari. Adesso, la forza del nuovo strumento urbanistico è proprio quello di rigenerare ampie porzioni di città, con spazi come questi. Bene l’idea dell’Ostello, per un’offerta turistico-ricettiva a 360 gradi e che trova forza, nella posizione davvero strategica dell’immobile. Continuiamo, con i sopralluoghi, per vedere sul posto, le tante e interessanti proposte, che sono arrivate al bando e per renderci conto di come sarà Verona, grazie al processo che abbiamo avviato. Uno sviluppo, la cui regia e controllo sono sempre in capo all’Amministrazione – ha sottolineato il Sindaco -, perché la rigenerazione, che vogliamo, deve inserirsi correttamente e in modo armonioso nel contesto, diventandone valore aggiunto". "Questo edificio ha avuto una storia lunga e complessa, ma adesso è arrivata l’ora del riscatto – ha detto l’assessore Segala -. La superficie è davvero considerevole, il progetto di massima è già stato vagliato, ma, la volontà è quella di svilupparlo insieme alla proprietà, per una soluzione, che sia la migliore possibile, sotto tutti i punti di vista. E’ anche l’occasione per avviare il recupero di due palazzine di proprietà comunale, che confinano proprio con l’ex Campone: sono certa che sarà avviata la giusta sinergia tra Comune e proprietà". Riqualificare “el 79” è grande intento, certamente, perché si darebbe vita ad uno stabile, da anni, senza destinazione e più che abbandonato, e, in tali condizioni, creatore di un ambiente, che lo circonda, scarsamente frequentabile, ma anche perché ne trarrebbe vantaggio tutto un quartiere, con un nuovo aspetto, sia nei riguardi della città, dei veronesi e dei turisti.
Pierantonio Braggio
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