Risplende a Caldiero Villa Turco Berti: un immobile di pregio restituito alla comunità
di Matteo ScolariUn sogno coltivato per generazioni e finalmente realizzato. La famiglia Berti ha riportato a nuova vita Villa Turco Berti a Caldiero, residenza storica del XVII secolo rimasta per lungo tempo inaccessibile al pubblico. Dopo un attento restauro, l’immobile è stato inaugurato lo scorso 10 settembre e si presenta come struttura ricettiva di pregio, con undici appartamenti e servizi aperti non solo agli ospiti, ma anche alla cittadinanza. Alessandra Berti, in rappresentanza della famiglia Berti, e Barbara Castiglioni, direttrice generale della struttura, hanno raccontato origini e prospettive della villa a Focus Verona Economia.

Alessandra, da dove nasce l’idea di acquisire e restaurare Villa Turco?
L’idea è legata all’affettività. Nostro padre Mario, già dagli anni Cinquanta, quando si trasferì a Caldiero con la sua prima bottega, rimase affascinato da questa villa. Io stessa, da bambina, mi arrampicavo al cancello per sbirciare all’interno. Nel 2022 siamo stati contattati da un nipote della famiglia Turco, ultimi proprietari. Scoprimmo che mio padre, anni prima, nel 2016, aveva già valutato l’acquisto con un preliminare senza però concludere. Dopo la sua scomparsa, nel 2017, io e mio fratello Filippo abbiamo deciso di portare avanti la sua volontà.

Come avete vissuto il momento dell’inaugurazione?
È stato emozionante. Mercoledì 10 settembre la comunità ci ha accolto con grande affetto: il 98% degli invitati ha partecipato e da allora riceviamo ancora messaggi di ringraziamento. Ci siamo sentiti amati e sostenuti, segno che la villa appartiene davvero a tutta Caldiero.

Barbara, come è stata pensata la nuova destinazione d’uso della villa?
Abbiamo deciso di realizzare undici appartamenti ammobiliati ad uso ricettivo, dotati di ogni comfort, dal cucinotto ai servizi necessari per chi viaggia per turismo o per lavoro. Ma non ci siamo fermati qui: alcuni servizi, come la SPA con sauna, bagno turco e idromassaggio, saranno aperti anche al pubblico, insieme al bar per colazioni e aperitivi. L’obiettivo è che la villa non sia solo un luogo esclusivo per pochi, ma un bene condiviso con la cittadinanza.



Il legame con Caldiero sembra un aspetto centrale di questa iniziativa.
(Alessandra) È così. Abbiamo sempre messo il cuore in ciò che facciamo e ci teniamo al nostro paese. Anche quando, nel 2007, avremmo potuto trasferire l’azienda altrove, scegliemmo di restare a Caldiero. Questo progetto è un modo per restituire qualcosa a una comunità che ci ha dato molto.


Guardando al futuro, quali sono i prossimi passi per Villa Turco?
(Barbara) Abbiamo già in progetto un ristorante che sarà a disposizione degli ospiti della struttura, ma anche aperto al pubblico. È un’idea concreta, con un progetto già pronto, che realizzeremo passo dopo passo, compatibilmente con permessi e autorizzazioni.

Una sfida familiare, quindi, ma anche imprenditoriale.
(Barbara) Sì, assolutamente. Io sono entrata nella famiglia Berti nel 2008 e da allora respiro questa passione. È un’energia che si trasmette naturalmente e che porta a credere nei progetti fino in fondo.

E sarebbe orgoglioso di questo anche vostro padre Alessandra…
Assolutamente sì.
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