Dazi USA, Confimprenditori: «Serve un tavolo politico per difendere il Made in Italy»
di Matteo ScolariIn un momento di forte tensione nei rapporti commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea, Confimprenditori alza la voce per chiedere una risposta forte, chiara e tempestiva da parte della politica italiana. Il presidente Stefano Ruvolo, intervenuto in occasione della presentazione del Festival dell’Imprenditore, ha espresso preoccupazione per l’introduzione di nuovi dazi statunitensi che potrebbero colpire duramente l’export italiano, con effetti devastanti soprattutto per le piccole e medie imprese (PMI).
«Gli Stati Uniti rappresentano oggi il mercato estero più importante per il Made in Italy – ha sottolineato Ruvolo –. Solo nel 2024, l’Italia ha esportato negli USA beni per circa 70,9 miliardi di dollari, confermandosi tra i principali attori del commercio transatlantico. Queste esportazioni costituiscono l’11,3% del totale dell’export UE verso gli USA. È un dato che ci impone responsabilità e prontezza d’azione».
Secondo il presidente di Confimprenditori, l’Italia non può più attendere le tempistiche lente di una risposta europea comune, ma deve agire in autonomia per proteggere le proprie imprese, in particolare quelle più fragili. Ruvolo propone quindi la creazione di un tavolo di confronto stabile fra imprese e politica, e indica proprio il Festival dell’Imprenditore, in programma a Roma il 13 e 14 giugno, come il contesto ideale per avviare questa riflessione condivisa.

«Il Festival dell’Imprenditore può diventare un momento delicato di dialogo tra istituzioni e mondo produttivo – ha spiegato –. È ora che la politica si sieda accanto agli imprenditori, ascolti le loro istanze e contribuisca a costruire risposte coraggiose e condivise. Il Made in Italy non è solo una bandiera di eccellenza, ma un motore reale dell’economia nazionale, e va difeso con determinazione».
L’appello di Confimprenditori è chiaro: difendere il patrimonio produttivo italiano, sostenere le imprese che esportano e aprire un confronto sul futuro del commercio estero, a partire dai nuovi equilibri internazionali imposti dalla geopolitica. I dazi, secondo l’associazione, non sono solo un ostacolo economico, ma una minaccia diretta al modello italiano di impresa diffusa, fatto di qualità, artigianalità e capillarità territoriale.
«Invitiamo tutte le forze politiche a partecipare al Festival dell’Imprenditore – conclude Ruvolo –. Serve un patto nuovo tra politica e impresa, basato su ascolto, rispetto e concretezza. Il Made in Italy è un bene comune che va difeso, sostenuto e rilanciato con politiche industriali moderne e orientate all’export».
Con il Festival dell’Imprenditore, Confimprenditori si propone dunque non solo come voce critica del momento, ma come soggetto attivo e propositivo, pronto a costruire ponti tra il mondo economico e quello istituzionale, nel nome dell’eccellenza produttiva italiana.
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