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Occupazione femminile, in Veneto 255 mila assunzioni nel 2024

di Matteo Scolari
L’Osservatorio di Veneto Lavoro evidenzia progressi nell’inserimento lavorativo delle donne, ma anche ostacoli strutturali che impediscono di colmare il divario con gli uomini.

L’occupazione femminile in Veneto cresce, ma il divario di genere rimane significativo. Secondo i dati dell’Osservatorio regionale Mercato del Lavoro di Veneto Lavoro, nel 2024 sono state assunte 255.380 donne, una cifra superiore ai livelli pre-pandemia, ma in calo del 3% rispetto al 2023. Il numero complessivo di donne occupate ha raggiunto le 974.000 unità, pari al 43,8% del totale dei lavoratori.

Nonostante questi progressi, il gender employment gap si attesta ancora a 15,2 punti percentuali, in miglioramento rispetto agli anni precedenti, ma lontano dalla piena parità. A livello nazionale, il divario è ancora più ampio, con una media di 17,9 punti percentuali. Questo dato cambia sensibilmente a seconda della fascia d’età: mentre tra le giovani donne (15-24 anni) il gap si ferma a 8,8 punti, per le over 50 supera i 18 punti, a dimostrazione delle difficoltà che le donne incontrano nel proseguire la carriera lavorativa.

Il tasso di occupazione femminile in Veneto nel 2024 si è stabilizzato attorno al 63%, dopo aver toccato un picco del 65,4% nel 2023. Tuttavia, la crescita dell’occupazione femminile è stata accompagnata anche da un aumento del part-time, che nel 2023 ha raggiunto il 36%. Questo fenomeno è spesso legato alla necessità di conciliare vita privata e professionale, ma anche alle caratteristiche della domanda di lavoro, particolarmente concentrata nel settore dei servizi.

L’assessore regionale al Lavoro, Valeria Mantovan, sottolinea l’importanza di intervenire per garantire maggiore equità nel mercato del lavoro. «I dati ci dicono che il Veneto sta facendo progressi, ma il percorso per la parità di genere è ancora lungo. Dobbiamo investire in misure di conciliazione, parità salariale e sostegno alle carriere femminili, in particolare nei settori STEM e nei ruoli di leadership».

L’assessore regionale Valeria Mantovan.

A livello settoriale, le assunzioni femminili si concentrano nel terziario, con 318.700 nuovi contratti, seppur in lieve calo rispetto all’anno precedente. Il settore industriale, invece, ha registrato una contrazione più marcata (-10%), soprattutto nel comparto manifatturiero. In termini di crescita, si segnala un incremento del 2% per le giovanissime (<19 anni), grazie a una maggiore presenza di contratti a tempo determinato e in somministrazione, e un significativo +13% per le donne over 60, segno di un allungamento della vita lavorativa.

Nonostante le difficoltà, il bilancio occupazionale femminile del 2024 resta positivo, con 13.100 nuove posizioni lavorative dipendenti. Dal 2008 a oggi, l’occupazione femminile è cresciuta di quasi 160.000 unità, un dato che supera l’aumento dei posti di lavoro maschili (+151.000). “Questo dimostra che favorire l’occupazione femminile non è solo una questione di equità, ma un investimento per la crescita economica e sociale dell’intero territorio”, conclude Mantovan.

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