Cattolica : il nuovo CDA della vergogna dei veronesi
di admin A Verona dicono che vige la regola dell’articolo quinto, "ci ga i schei a vinto". Aurea regola che viene quasi sempre rispettata, ma che in questo caso rappresenta uno schiaffo in faccia alla città ed alla sua storia. Uno schiaffo a tutti i vecchi soci di Cattolica, ora azionisti, per errori innegabili di qualcuno. Tra questi errori quelli di alcune poco autorevoli autorità. In molti dicevano che in Cattolica Assicurazioni, nulla sarebbe cambiato. Ed invece, un dèjà vu, come per la Cassa e la Mutua .Un gruppo di "disturbatori", che voleva che Cattolica Assicurazioni , cambiando governo, restasse aperta al mercato ma salda tra i veronesi più consapevoli delle tradizioni e dei principi, è stato snobbato. Le autorevoli figure veronesi , ovviamente non gli ex già presenti in quota Generali, comportandosi come i polli di Renzo hanno permesso a Generali & C. di scegliere correttamente come più gli faceva comodo. Ora vedremo se ci sarà una lista di minoranza guidata, magari, da epigoni Buffet, oppure se entro il 21/4 ci sarà ancora qualcun altro a farsi avanti.
Tra le autorità veronesi, uno nei mesi scorsi, disse che si sarebbe impegnato per far si che i suoi figli fossero sicuri di trovare a Verona possibilità di sviluppo e di carriera. Altri, avventati o creduloni, si sono nascosti dietro queste parole. In generale, in molti hanno vivacchiato e nulla hanno di fatto per impedire questo prevalere del capitale sull’uomo. Al di la delle roboanti affermazioni etiche, molti uomini di potere si sono piegati alla seconda parte del motto latino: Pecunia, si uti scis, ancilla est, si nescis, domina.
Eppure dopo aver lasciato stravolgere la faccia economica della città qualcuno sta ancora meditando di far peggiorare la situazione. Solo pochi si sono attivamente opposti, chi mostrando la faccia , chi impegnandosi. Veri Uomini, non caporali, tra questi esponenti politici, tra cui diversi leghisti. Alcuni partiti italici se ne sono proprio fregati. Quando i figli degli ignavi che hanno lasciato fare senza farsi coinvolgere, andranno all’estero a lavorare, obbligati , e non per accrescimento culturale ma per fame, avranno un bel sventolare la bandiera dell’Italia. Ormai il guaio è quasi completato e nel solco della più becera tradizione veronese,probabilmente vedremo gli ultimi sciacalli scarnificare le ultime spoglie di Cattolica prima che la stessa entri, a pieno titolo e con il viatico romano, nel Gruppo Generali . Una classe dirigente quella veronese degli ultimi anni da bocciare quasi in toto e che la città forse si merita. Eppure Verona è una città che ha ancora in nuce forti possibilità di riscatto. Ci sono almeno 34 ex soci si sono attivati giudiziariamente contro questo scempio finanziario. Ed allora , parafrasando la Bibbia ed uno dei suoi principali profeti, noi crediamo che la città di Verona non possa essere distrutta perchè "Lui" rispose: «Se ve ne trovo almeno trenta, non la distruggerò». Riuniamoci attorno a questi , che avranno difetti e magagne, ma che hanno dimostrato di essere nel giusto, e proviamo a far ripartire la città economicamente e moralmente.
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